Prevenzione, diagnosi precoce, innovazione terapeutica e gestione integrata: sono i pilastri del documento presentato a Roma dall’European Diabetes Forum Italia (Eudf). L’iniziativa, che ha visto il confronto tra comunità scientifica, istituzioni e associazioni civiche, propone azioni concrete per migliorare la qualità dell’assistenza e garantire la sostenibilità del sistema.
“Il lavoro presentato rappresenta un passo importante per la comunità scientifica e per le persone con diabete – sottolinea Angelo Avogaro, coordinatore di Eudf Italia –. Vogliamo tradurre le proposte in azioni che rafforzino prevenzione e innovazione, mantenendo al centro il paziente”.
Un punto chiave è la presa in carico territoriale. “Manca l’integrazione a 360°, nonostante sia prevista nel DM 77 – osserva Raffaella Buzzetti, presidente Sid e Fesdi –. Il team diabetologico deve lavorare accanto a psicologi, infermieri dedicati e specialisti come cardiologi e nefrologi, oltre che con i medici di medicina generale”.
Anche per Riccardo Candido, presidente Amd, è indispensabile un riferimento diabetologico diffuso sul territorio, in presenza e attraverso la telemedicina: “Il trenta per cento dei pazienti non ha solo il diabete, ma associa altre patologie croniche, soprattutto cardiovascolari e pneumologiche. Serve una gestione integrata e coordinata”.
L’impatto clinico ed economico del diabete resta elevato: nell’Unione europea oltre 31 milioni di persone convivono con la malattia, un numero destinato a crescere fino a 55 milioni entro il 2050. Secondo i dati, il 75% dei costi sanitari correlati è legato a complicanze prevenibili.
Il documento richiama il ruolo del diabetologo non solo come clinico, ma anche come interlocutore per le istituzioni. “Il diabetologo deve aiutare a scrivere leggi migliori per rendere più efficace la presa in carico – ha ricordato Federico Serra, executive director di Eudf Italia –. È fondamentale formare nuove generazioni di specialisti con questa visione”.
Tra i riconoscimenti assegnati durante l’evento, il premio intitolato al professor Agostino Consoli, pioniere di Eudf Italia, è andato a Gloria Formoso, Gian Paolo Fadini e al progetto Jacardi dell’Istituto Superiore di Sanità.
“L’Italia – conclude Stefano Del Prato, presidente Eudf – è oggi all’avanguardia con lo screening neonatale per il diabete di tipo 1. Ora serve rafforzare la ricerca, l’innovazione digitale e l’inclusione per consolidare la leadership europea”.