Il diabete di tipo 1 è stato al centro del congresso dell’European Association for the Study of Diabetes (EASD) a Vienna, con sessioni dedicate a prevenzione, immunoterapia, sostituzione delle cellule β e screening. «Stiamo vivendo un momento estremamente rilevante per il diabete autoimmune – ha dichiarato la professoressa Raffaella Buzzetti, presidente della Società Italiana di Diabetologia (SID) – grazie alla grande quantità di dati che stanno emergendo su questi fronti».
Un’intera giornata è stata riservata a INNODIA, consorzio internazionale che coordina gli studi clinici sul diabete di tipo 1, dove sono stati presentati trial di fase 2 e 3 con risultati promettenti.
Tra le novità dell’immunoterapia, oltre al teplizumab già disponibile come uso compassionevole nello stadio 2 della malattia, il congresso ha dato spazio ai trial MELD-ATG, basato su anti-thymocyte globulin a basso dosaggio, e VER-A-T1D, che impiega verapamil. Entrambi hanno mostrato risultati incoraggianti nelle persone con diagnosi recente.
Un altro capitolo rilevante è il beta-cell replacement, con progressi significativi nel trapianto di cellule β e l’obiettivo di ridurre fino a sospendere l’immunosoppressione. Attenzione anche all’uso di SGLT2-inibitori e GLP1-agonisti nel diabete di tipo 1, in crescita nei pazienti con sovrappeso e obesità, con potenziale impatto positivo sulle complicanze macrovascolari.
La presidente SID ha inoltre moderato una sessione sul LADA (Latent Autoimmune Diabetes in Adults), che rappresenta circa la metà dei casi di diabete autoimmune con diagnosi oltre i 30 anni. Secondo la professoressa Tiinamaija Tuomi (Università di Helsinki), i criteri diagnostici definiti dall’Immunology of Diabetes Society (IDS) sono da rivedere, in particolare l’assenza di necessità insulinica nei primi sei mesi, oggi considerata superata.
Tra gli aggiornamenti discussi anche la gestione del diabete di tipo 1 nell’adulto, con ruolo centrale del dosaggio del C-peptide e l’annuncio di una nuova pubblicazione ADA/EASD prevista per l’inizio del 2026.
Infine, più sessioni hanno riguardato lo screening pediatrico del diabete di tipo 1, ambito in cui l’Italia è pioniera grazie alla legge 130. «Siamo in attesa dei decreti attuativi – ha ricordato Buzzetti – e presto lo screening sarà implementato su tutto il territorio nazionale».