La metformina potrebbe prevenire la progressione del cancro alla prostata, ma solo nei tumori con bassi livelli di NKX3, che hanno maggiori probabilità future di svilupparsi in neoplasie aggressive
Gli aggiornamenti pratico-clinici per affrontare la gestione dei pazienti che assumono GLP-1 RA (agonisti del recettore del GLP-1 prima dell'endoscopia
I dati dimostrano che il polipeptide insulinotropico glucosio-dipendente è in grado di agire sul peso corporeo e sull'assunzione di cibo stimolando i neuroni GABAergici
Il modello alimentare si è dimostrato più efficace nel ridurre il peso rispetto alla sola restrizione calorica, almeno nei pazienti con diabete di tipo 2
La proteina può anche stimolare le cellule beta del pancreas a secernere insulina, rivelando l’esistenza di un meccanismo finora sconosciuto per la regolazione dell’insulina
Eliminare o sostituire le proteine provenienti dalla carne rossa aiuta a ridurre lo sviluppo del diabete, questi i risultati di uno studio pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrition
Esaminato la correlazione tra interruzione della metformina per ragioni non dovute alla comparsa di disfunzione renale e incidenza di demenza in persone che avevano terminato precocemente il trattamento
Al recente evento “Oltre la cura: la persona e la tecnologia al centro della gestione del diabete”, che si è svolto nell’ambito della seconda edizione del Forum “Tutto nella norma” il focus è stato l’approccio alle cronicità
Un articolo, pubblicato sulla rivista Mayo Clinic Proceedings, dimostra che pochi secondi di voce analizzati dall’intelligenza artificiale possono diagnosticare il diabete di tipo 2
Il rapporto riassume i risultati di 15 revisioni sistematiche delle evidenze pubblicate e delle opinioni di esperti in aree prioritarie della medicina di precisione del diabete
I pazienti affetti da DPN sono gestiti convenzionalmente con terapie farmacologiche, intervento psicologico, terapia fisica e procedure spinali mini-invasive
I criteri diagnostici del prediabete derivano da definizioni di adulti basate su risultati di salute a lungo termine e da studi clinici condotti su popolazioni di età superiore a 18 anni
La microscopia di espansione la metodica permette di vedere l'organizzazione cellulare nei minimi dettagli in termini di nanoscala, ossia un miliardesimo di metro
Da aprile a settembre, ossia nei mesi più caldi dell'anno, è il periodo in cui i pazienti diabetici, specie quelli con diabete di tipo 1 (DM1), tendono a mantenere livelli glicemici più vicini alla normalità. Ma non solo: rispetto ai fine settimana la glicemia ha maggiori probabilità di rimanere normale dal lunedì al venerdì, e soprattutto dalle 9 alle 17, ossia durante l'orario di lavoro. Cosa che fa ipotizzare un effetto positivo sul compenso metabolico della routine lavorativa settimanale.
Secondo quanto riporta una lettera di ricerca pubblicata su Annals of Internal Medicine e firmata da Michael Fang, professore associato di epidemiologia alla John Hopkins Bloomberg School of Public Health e colleghi, quasi quattro adulti su 10 affetti da diabete di tipo 1 (DM1) non sono stati diagnosticati fino a dopo i 30 anni di età.
Ogni decennio di diagnosi precoce del diabete è stato associato a circa 3-4 anni di minore aspettativa di vita, evidenziando la necessità di sviluppare e attuare interventi che prevengano o ritardino l'insorgenza del diabete e di intensificare il trattamento dei fattori di rischio tra i giovani adulti con diagnosi di diabete. È la conclusione di una 'research letter' scritta dall'Emerging Risk Factors Collaboration e pubblicata su "The Lancet Diabetes & Endocrinology".
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