La posizione del diaframma alla radiografia toracica non consente una stima affidabile del volume polmonare aerato nei neonati. È quanto emerge da uno studio pubblicato su JAMA Pediatrics, che mette in discussione una pratica diagnostica di routine utilizzata nelle unità di terapia intensiva neonatale (NICU) per la gestione del supporto ventilatorio.
Lo studio, di tipo retrospettivo trasversale, è stato condotto in un centro pediatrico di terzo livello in Australia da un team coordinato da Sophia I. Dahm, con la collaborazione del Murdoch Children's Research Institute, del Royal Children's Hospital e dell’Università di Melbourne.
Sono stati analizzati i dati di 218 neonati sottoposti a tomografia computerizzata (TC) toracica nei primi 30 giorni di vita, tra il luglio 2012 e il dicembre 2022. L’inclusione ha escluso neonati con patologie polmonari congenite. La posizione del diaframma è stata rilevata tramite radiografia toracica sulla base del livello delle coste posteriori (dalla sesta all’undicesima), mentre il volume polmonare aerato è stato calcolato mediante segmentazione semiautomatica alla TC.
La popolazione in studio comprendeva 119 maschi (55%), con un’età mediana di 11 giorni e un’età gestazionale media alla nascita di 37,9 settimane. Il peso medio alla TC era di 3.055 g. In oltre sei casi su dieci (61%), era presente una cardiopatia congenita.
L’analisi ha mostrato una debole correlazione tra posizione del diaframma e volume polmonare aerato (Kendall τ = 0,23; IC 95%: 0,16–0,31). Valori simili sono stati riscontrati per i singoli emitoraci (τ = 0,25 a sinistra, τ = 0,21 a destra), per la distanza apice-diaframma (τ = 0,40) e per il grado di consolidamento polmonare (τ = 0,30). Una correlazione negativa è emersa tra posizione del diaframma e valori in unità Hounsfield (τ = –0,05).
Nel commentare i risultati, gli autori evidenziano come l’uso della radiografia toracica per stimare il volume polmonare sia una pratica radicata nelle linee guida cliniche delle NICU, ma i dati raccolti suggeriscono che questo indicatore radiografico non è sufficientemente preciso per guidare decisioni cliniche sul supporto ventilatorio.
Le conclusioni dello studio invitano a una revisione critica dell’utilizzo diagnostico della radiografia in questo contesto, suggerendone un impiego selettivo, integrato ad altri parametri clinici e strumentali più affidabili.
JAMA Pediatr. 2025 Jul 21. doi: 10.1001/jamapediatrics.2025.2108. Epub ahead of print.
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/40690243/