Uno studio recentemente pubblicato sulla rivista “Diabetes, Obesity and Metabolism” ha esaminato il rapporto costo-efficacia a lungo termine dei sistemi automatizzati di somministrazione di insulina (AID) rispetto all’infusione sottocutanea continua di insulina (CSII) associata al monitoraggio continuo del glucosio (CGM) in soggetti affetti da diabete mellito di tipo 1 (T1DM). L’utilizzo dei sistemi AID è noto per migliorare il controllo glicemico, ma comporta costi superiori rispetto ad altre modalità terapeutiche. Lo studio ha dimostrato che i pazienti trattati con AID ottengono un incremento significativo dell’aspettativa di vita aggiustata per la qualità (QALY), pari a 2,3 QALY in media, rispetto al gruppo CSII + CGM. Il miglioramento è stato osservato a fronte di costi diretti più elevati, quantificati in 26.076 euro, con un rapporto di costo-efficacia incrementale (ICER) di 11.184 euro per QALY guadagnato.
Lo studio, condotto da un team dell’Università della Finlandia orientale a Kuopio, presso l'Ospedale Universitario della stessa città, è stato guidato da Heta-Leena Vallivaara, prima autrice. Ha coinvolto complessivamente 336 soggetti con T1DM, con un’età media pari a 26,7 anni (deviazione standard: 15,9 anni) e una durata media della malattia di 16,6 anni. I dati clinici sono stati estratti dalle cartelle cliniche elettroniche e comprendevano le variazioni dei livelli di HbA1c, gli episodi ipoglicemici e i casi di chetoacidosi diabetica.
La proiezione dei risultati è stata effettuata su un orizzonte temporale di 50 anni, utilizzando la versione 10.0 del modello IQVIA CORE Diabetes Model, uno strumento validato per l’analisi dei percorsi clinici nel diabete. Nel gruppo trattato con AID si è osservato un miglioramento medio di HbA1c pari a 12,1 ± 11,7 mmol/mol, corrispondente a una riduzione del 3,3% ± 3,2%. Tale miglioramento ha contribuito in maniera significativa al ritardo e alla minore incidenza delle complicanze croniche associate al T1DM, con effetti favorevoli sia sulla qualità sia sulla durata della vita.
I costi sono stati espressi in euro 2023 e hanno incluso le spese dirette relative alla tecnologia impiegata, al trattamento, al monitoraggio e alla gestione delle complicanze. La valutazione dell’efficacia economica è stata condotta adottando una soglia di disponibilità a pagare (willingness-to-pay, WTP) pari a 50.000 euro per QALY guadagnato, parametro comunemente utilizzato nei contesti sanitari europei per determinare la sostenibilità degli interventi.
In base a tale riferimento, l’impiego dei sistemi AID risulta più vantaggioso in termini di costo-efficacia rispetto alla combinazione CSII + CGM nella gestione del T1DM in condizioni cliniche reali, come dimostrato dall’esperienza finlandese. Lo studio rappresenta la prima analisi condotta in Finlandia su questi dispositivi e si basa su dati osservazionali, non sperimentali. I risultati ottenuti, derivati da evidenze concrete e da modelli economici consolidati, costituiscono un contributo rilevante per le future strategie di pianificazione sanitaria e per l’ottimizzazione dell’approccio terapeutico al diabete mellito di tipo 1.
Arturo Zenorini
Diabetes Obes Metab. 2025 Jun 27. doi: 10.1111/dom.16520. Epub ahead of print.
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/40574544/