Professione medica
Estate
21/07/2025

Estate, i consigli dei neurologi Sin per proteggere il cervello in vacanza

La Sin in occasione della Giornata nazionale della neurologia e del World Brain Day del 22 luglio, diffonde un vademecum con cinque regole per la salute cerebrale durante le vacanze

caldo

«Il cervello non si ferma mai, nemmeno in ferie. Proteggerlo anche d'estate è fondamentale». È il messaggio della Società italiana di neurologia (Sin), che in occasione della Giornata nazionale della neurologia e del World Brain Day, in calendario il 22 luglio, diffonde un vademecum con cinque regole per la salute cerebrale durante le vacanze.

Il documento si inserisce nella Strategia italiana per la salute del cervello 2024-2031, fondata sul principio One Brain, One Health, che riconosce l’interconnessione tra salute cerebrale, salute mentale, ambiente e società. «Riteniamo che le malattie del cervello abbiano lo stesso diritto di protezione e cura lungo tutto l'arco della vita, in ogni contesto e stagione – afferma Alessandro Padovani, presidente della Sin – e questo a prescindere che si tratti di patologie neurologiche o psichiatriche, croniche o acute, nei bambini così come negli anziani».

Le cinque regole della Sin per la salute cerebrale in estate:

1. Idratazione e alimentazione neuroprotettiva.

«Seguire una dieta ricca di frutta, verdura, cereali integrali, pesce azzurro e grassi insaturi, come l'olio d'oliva. Evitare eccessi di alcol e cibi ultra-processati, evitando pasti abbondanti soprattutto la sera tardi. L'idratazione è cruciale per il metabolismo cerebrale e la termoregolazione, così come una dieta a basso contenuto di zuccheri e grassi animali riduce la neuroinfiammazione».

2. Sonno regolare e di qualità.

«Il sonno è un processo attivo di rigenerazione neuronale. Anche in vacanza, mantenere una routine regolare e dormire almeno 7-8 ore per notte favorisce il benessere neuronale, la memoria, la plasticità sinaptica e la stabilità emotiva». La Sin richiama uno studio pubblicato nel 2024 dall’University College London, secondo cui «il sonno profondo, in particolare quello a onde lente, migliora la memoria episodica e la velocità psicomotoria già dal giorno successivo».

3. Attività fisica quotidiana.

«Camminate, nuoto o escursioni stimolano la neurogenesi e migliorano il flusso sanguigno cerebrale. L'attività aerobica è associata a una riduzione del rischio di demenza e depressione. Attività aerobiche come camminare, nuotare o andare in bicicletta, praticate anche solo 30 minuti al giorno, sono associate a una riduzione del rischio di decadimento cognitivo fino al 30%. Inoltre, una sola sessione di esercizio può migliorare le funzioni cognitive e l'umore per oltre 24 ore».

4. Stimolazione cognitiva e relazioni sociali.

«Leggere, giocare, conversare, esplorare nuovi luoghi o imparare qualcosa di nuovo sono attività che rafforzano la riserva cognitiva e la plasticità neuronale. Le interazioni sociali, inoltre, sono importanti per la salute mentale e la salute del cervello, proteggendo da depressione e declino cognitivo. La stimolazione mentale regolare e le relazioni sociali attive rafforzano la riserva cognitiva, riducendo il rischio di Alzheimer e altre demenze».

5. Gestione dello stress e protezione dai traumi.

«Tecniche di rilassamento come mindfulness, respirazione profonda aiutano a regolare il cortisolo, ormone dello stress. In vacanza, attenzione anche alla sicurezza: proteggere il capo durante attività sportive e prevenire cadute è essenziale». La Sin segnala che «nel 2024 oltre 16 milioni di italiani hanno riportato disturbi psicologici di media o grave entità, con un aumento del 6% rispetto al 2022. La prevenzione dello stress è quindi una priorità anche in vacanza. Evitate luoghi troppo affollati e soprattutto non mettetevi in viaggio nei giorni di maggiore traffico».

Secondo uno studio pubblicato su The Lancet Neurology con il contributo dell’Organizzazione mondiale della sanità, nel mondo circa 3,4 miliardi di persone convivono con una condizione neurologica. In Italia, oltre il 10% delle famiglie ha almeno un componente affetto da una malattia mentale o neurologica, con un costo sociale stimato in 87 miliardi di euro all’anno.

La Sin evidenzia che «questi numeri rendono evidente la necessità di promuovere la prevenzione e la salute del cervello anche nei periodi di apparente benessere, come le vacanze estive».

Nel quadro della Giornata nazionale della neurologia, la Sin ha avviato un’iniziativa per «promuovere un'evoluzione dei sistemi sanitari locali, con l’obiettivo di rispondere in modo più efficace ai bisogni dei pazienti neurologici». «Abbiamo elaborato raccomandazioni condivise – conclude Padovani – per ripensare l'assistenza neurologica in Italia, superando l’attuale modello ospedalocentrico e puntando su un approccio territoriale integrato. Questo permetterà di garantire cure appropriate, nel contesto giusto e al momento giusto – anche durante le vacanze, quando i riferimenti abituali spesso mancano – sostenendo la medicina generale e alleggerendo al contempo il carico sulle strutture specialistiche».


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