La mortalità neonatale nel mondo rimane “inaccettabilmente alta” e il progresso della neonatologia è ostacolato da gravi criticità in leadership, regolamentazione, innovazione e collaborazione tra settori: sono questi i risultati a cui è arrivato un nuovo rapporto pubblicato da The Lancet Child & Adolescent Health Commission che evidenzia come la salute dei neonati sia ancora troppo trascurata.
L’aumento della sopravvivenza neonatale, in particolare nei bambini nati estremamente prematuri o con malattie gravi, riflette i progressi della medicina perinatale e neonatale degli ultimi 25 anni. Tuttavia, la mortalità neonatale rimane elevata a livello globale, e molte patologie comuni nei neonati sono ancora difficili da trattare.
Nel 2022, secondo l’OMS, 2,3 milioni di neonati sono morti entro i primi 28 giorni di vita – circa 6.500 al giorno – rappresentando il 47% dei decessi infantili sotto i cinque anni. Quando i bambini ricevono il miglior inizio possibile nella vita, questo rafforza la produttività, la resilienza e la prosperità futura del Paese in cui vivono.
La Commissione di The Lancet è stata creata per considerare queste sfide e progettare una roadmap per accelerare la ricerca e lo sviluppo al fine di migliorare le cure per questo gruppo di pazienti vulnerabili.
I problemi principali sono: troppa burocrazia, pochi investimenti nella ricerca, mancanza di esperti e poca attenzione all’importanza della neonatologia.
Il rapporto evidenzia come lo sviluppo di farmaci e dispositivi medici in ambito neonatale sia gravemente carente: si fa ancora largo uso di trattamenti off-label, con scarsa evidenza scientifica. Oggi molti bambini ricevono cure basate più sull’esperienza dei medici che su studi scientifici certi, soprattutto nei casi più gravi, come i neonati prematuri. La commissione chiede quindi con urgenza piattaforme più efficaci per lo sviluppo di farmaci e dispositivi, maggiore collaborazione tra settori e un impegno strategico per migliorare la salute dei neonati.
“C’è una mancanza di innovazione per farmaci e dispositivi, burocrazia eccessiva, discrepanze tra autorità, percezione della ricerca neonatale come poco importante e una carenza globale di competenze specialistiche,” ha detto Peter Davis, membro della Commissione fra gli autori del lavoro.
Il rapporto ha evidenziato che la neonatologia è in ritardo rispetto ad altre specialità mediche nello sviluppo di cure preventive, diagnostiche e terapeutiche adeguate. Esiste anche un forte bisogno di migliori collaborazioni tra neonatologi, specialisti, professionisti sanitari, pazienti, famiglie e associazioni di supporto. “L’uso off-label di farmaci con poche evidenze è molto comune, i trattamenti si basano spesso sull’esperienza clinica più che su dati scientifici, ed è necessaria più ricerca di alta qualità per far avanzare la neonatologia.”
Il rapporto propone una roadmap per accelerare l’innovazione, coinvolgere attivamente famiglie, clinici, autorità regolatorie, comitati etici, industria e advocacy groups. L’obiettivo è superare le barriere attuali e garantire a ogni neonato un inizio di vita sano e sicuro.