Solo 36 casi di poliovirus selvaggio segnalati nel 2025, ma l’eradicazione non è ancora raggiunta. Lo ha comunicato l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) in occasione della Giornata mondiale della poliomielite (World Polio Day), ricordando che dal 1988 i casi globali sono diminuiti di oltre il 99% grazie alla Global Polio Eradication Initiative (GPEI). Tuttavia, cali nella copertura vaccinale e la ricomparsa di varianti del virus in alcuni Paesi europei mantengono alta l’allerta sanitaria.
“Quando abbiamo lanciato l’iniziativa, più di 350mila bambini rimanevano paralizzati ogni anno. Oggi quel numero è sceso a 36 casi segnalati finora nel 2025”, ha dichiarato Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms).
“Ma non abbiamo finito”, ha aggiunto, ricordando che finché il virus esisterà in qualche parte del mondo “rappresenterà una minaccia per tutti i Paesi”. Attualmente il poliovirus selvaggio è presente in soli due Stati, mentre in passato era diffuso in 125.
La poliomielite colpisce soprattutto i bambini sotto i cinque anni. Un’infezione su duecento causa paralisi irreversibile e, tra i casi paralitici, dal 5 al 10% risulta fatale per l’immobilizzazione dei muscoli respiratori.
Nella Regione europea dell’Oms, certificata libera dalla trasmissione endemica del virus dal 2002, persistono tuttavia segnali di rischio. Nel 2024 la copertura vaccinale è diminuita, lasciando oltre 450mila neonati non protetti. Campioni di acque reflue hanno rilevato la presenza di poliovirus variante di tipo 2 in sei Paesi (Finlandia, Germania, Israele, Polonia, Spagna e Regno Unito). Grazie ai livelli di immunizzazione, non sono stati registrati casi clinici di poliomielite.
In Israele la circolazione ambientale di un poliovirus di tipo 1, individuata a febbraio 2025, è stata classificata come focolaio. Le autorità hanno avviato campagne di vaccinazione mirate per colmare le lacune immunitarie nelle popolazioni a rischio, e negli ultimi due mesi non sono stati rilevati nuovi virus.
“Questi episodi ricordano l’importanza della vaccinazione tempestiva di tutti i bambini, in ogni comunità”, ha affermato Ihor Perehinets, direttore Health Security e Regional Emergency di Oms Europa. “Le lacune nella copertura vaccinale lasciano i bambini vulnerabili e rappresentano un rischio per la sicurezza sanitaria della nostra Regione e oltre”.
L’Oms ribadisce che finché anche un solo bambino resterà infetto, il rischio di una recrudescenza globale non potrà dirsi superato. L’eradicazione della poliomielite resta quindi un obiettivo di salute pubblica mondiale ancora da completare.