Secondo un recente studio pubblicato su The New England Journal of Medicine e condotto dai ricercatori del Jaeb Center for Health Research, un sistema automatico di somministrazione dell'insulina (Aid) ha dimostrato di ridurre in modo significativo i livelli di emoglobina glicata (HbA1c) e di migliorare il controllo del glucosio rispetto alla terapia standard con monitoraggio continuo.
Sebbene i sistemi di somministrazione automatica dell'insulina siano già utilizzati con successo nei pazienti con diabete di tipo 1, la loro efficacia e sicurezza nel diabete di tipo 2 erano finora meno consolidate.
Lo studio, che ha coinvolto 319 pazienti in 21 centri tra Stati Uniti e Canada, ha confrontato l'efficacia del sistema Aid con la terapia insulinica tradizionale. I pazienti assegnati all'Aid utilizzavano un microinfusore di insulina t:slim X2 con tecnologia Control-IQ+ e un sensore Dexcom G6, mentre il gruppo di controllo ha proseguito con il regime insulinico abituale.
Lo studio suggerisce che il sistema Aid potrebbe essere un'opzione efficace anche per i pazienti in terapia insulinica multipla, inclusi coloro senza esperienza con microinfusori o conteggio dei carboidrati.
Nel gruppo Aid, infatti, i livelli di HbA1c sono scesi dall'8,2% al 7,3%, con una riduzione di 0,9 punti percentuali. Nel gruppo di controllo, il calo è stato più contenuto, dall'8,1% al 7,7%, con una riduzione di 0,3 punti percentuali.
I pazienti con Aid hanno inoltre trascorso in media 3,4 ore in più al giorno nell'intervallo glicemico ottimale, migliorando la stabilità del glucosio.
Per i ricercatori questi risultati aprono la strada a nuove strategie terapeutiche, offrendo ai pazienti una gestione più semplice ed efficace della malattia e riducendo i rischi legati al controllo glicemico instabile.