La vaccinazione contro il Covid-19 si associa a ridotte probabilità di sviluppare la sindrome del Long Covid, nei bambini: intorno al 57%, per un sintomo, e al 73%, per due o più sintomi, tra i bambini vaccinati rispetto ai non vaccinati. Lo evidenzia una ricerca pubblicata su JAMA Network Open, condotta da un team guidato da Anne Yousaf, dei Centri americani per il controllo e la prevenzione delle malattie (Cdc), e i risultati suggeriscono che i benefici della vaccinazione anti covid vanno oltre quelli associati alla protezione contro la malattia acuta.
Il Long Covid, inizialmente individuato negli adulti, è stato riconosciuto anche nei bambini, ma resta poco compreso, in particolare per quel che riguarda la fisiopatologia, che probabilmente è multifattoriale. I sintomi più comunemente identificati nei bambini includono problemi respiratori, affaticamento, malessere, cambiamenti di umore e disturbi del sonno. Ma il Long Covid comprende anche diagnosi più gravi, come eventi trombotici, miocardite, cardiomiopatia, insufficienza renale e diabete di tipo 1. I fattori di rischio per il Long Covid nei bambini includono grave malattia da COVID-19 e ricovero, età compresa tra 6 e 18 anni e comorbilità.
Dai risultati è emerso che, dopo aver preso in considerazione caratteristiche demografiche, numero di sintomi acuti della malattia e stato di salute iniziale, la vaccinazione anti Covid è stata associata a una diminuzione delle probabilità di uno o più sintomi di Long Covid (odds ratio aggiustato [aOR], 0,43; IC 95%: 0,19 - 0,98) e di due o più sintomi (aOR, 0,27; IC 95%: 0,10 - 0,69).
Fonte:
JAMA Network Open (2025); 8(2):e2459672. Doi: 10.1001/jamanetworkopen.2024.59672