Giornata Mondiale infanzia, in Italia 1,3 milioni i bambini in povertà assoluta

La povertà in Italia colpisce oltre un milione e 295 mila bambini, pari al 13,8% della popolazione minorile, con una condizione che risulta particolarmente grave al Sud e tra le famiglie straniere. Questi dati, forniti dall'Istat e presentati in occasione della Giornata Mondiale del Bambino e dell’Adolescente, segnano un monito preoccupante per la salute e il benessere dei più giovani, con una crescente disparità territoriale ed etnica che limita le opportunità di crescita e sviluppo. Secondo il presidente del Comitato per la Bioetica della Società Italiana di Pediatria (SIP), Mario De Curtis, la povertà infantile non è solo un problema economico. Essa si manifesta in diverse forme, tra cui la povertà alimentare, sanitaria, educativa, energetica ed ereditaria, che creano disuguaglianze strutturali e pongono gravissimi ostacoli all'accesso ai diritti fondamentali di ogni bambino.

Il dato sulla deprivazione alimentare è particolarmente allarmante: nel Mezzogiorno, più di 7 bambini su 100 sotto i 16 anni vivono con gravi difficoltà nell'accesso a un'alimentazione adeguata. L'incapacità di una famiglia di acquistare cibo nutritivo, come un pasto proteico al giorno, è una delle principali cause di malnutrizione. Le associazioni benefiche, come la Fondazione Banco Alimentare, stanno rispondendo a questa crisi, distribuendo alimenti a più di 1,7 milioni di persone, di cui una parte significativa è costituita da bambini. A livello educativo, la situazione non è meno grave. La carenza di asili nido, soprattutto al Sud, limita l'accesso all'istruzione dei più piccoli. In molte regioni, meno del 20% dei bambini sotto i 3 anni riesce ad accedere a queste strutture, con evidenti disparità tra il Nord e il Sud del Paese. La difficoltà di garantire un’educazione di qualità e di contrastare l’abbandono scolastico – che in Italia è ancora superiore alla media europea – compromette il futuro di molti minori, privandoli della possibilità di sviluppare appieno il loro potenziale. La povertà sanitaria, che si traduce in un accesso ineguale alle cure e ai servizi, è un'altra drammatica realtà. I bambini nati nel Mezzogiorno, infatti, hanno un tasso di mortalità infantile significativamente più alto rispetto a quelli del Nord. Le disuguaglianze nel sistema sanitario non solo penalizzano i bambini, ma generano un circolo vizioso che alimenta le iniquità sociali, costringendo le famiglie a ricorrere a trasferimenti costosi e a volte impossibili per garantire un trattamento adeguato. Un’altra faccia della povertà è quella energetica. Un bambino su dieci in Italia vive in una casa non adeguatamente riscaldata durante l’inverno, con conseguenze devastanti per la salute. In particolare, nel Sud del Paese, la percentuale raggiunge il 16%, portando a malattie respiratorie e altre problematiche sanitarie legate a condizioni abitative inadeguate.

Le implicazioni della povertà non si limitano al presente, ma si ripercuotono nel lungo termine sulla salute psico-fisica dei bambini. Gli studi confermano che i bambini provenienti da famiglie povere sono maggiormente esposti a malattie croniche, obesità, malnutrizione e disagi psicologici. Le modificazioni epigenetiche indotte dalla povertà accelerano il processo di invecchiamento biologico, aumentando il rischio di malattie in età adulta e riducendo la qualità della vita. La povertà infantile in Italia rappresenta un’emergenza che non può essere ignorata. Come afferma De Curtis, ogni bambino dovrebbe avere il diritto di crescere in un ambiente che favorisca il suo sviluppo intellettuale e fisico, ma le disuguaglianze economiche e sociali sono ostacoli insormontabili. Urge un intervento strutturale che garantisca a tutti i minori pari opportunità, soprattutto in un Paese che si considera uno dei più avanzati del mondo. La Società Italiana di Pediatria lancia un appello alle istituzioni affinché vengano adottate politiche concrete e a lungo termine per contrastare la povertà in tutte le sue forme, restituendo a ogni bambino il diritto di vivere una vita sana e piena di opportunità.