In Italia soffrono di miopia 15 milioni di adulti e circa 1,5 milioni tra bambini e adolescenti. Giovanissimi sempre più a rischio di vederci male da lontano "anche a causa del troppo tempo passato al chiuso e all'utilizzo smodato di Pc e smartphone". A rilanciare il monito sono gli esperti dell'Aimo (Associazione italiana Associazione italiana medici oculisti), durante un simposio che ha riunito oculisti, ottici e fornitori di lenti in occasione del 15esimo Congresso nazionale Aimo che si è chiuso a Roma nei giorni scorsi. Le insidie dei nuovi stili di vita e delle tecnologie sono state evidenziate in uno studio su 'British Journal of Ophthalmology'. Secondo lo studio nel mondo 1 bambino/adolescente su 3 è miope ed entro il 2050 il problema potrebbe arrivare a riguardare il 40% dei minori. Significa circa 740 milioni di giovani costretti a indossare gli occhiali.
"Non è più possibile continuare a considerare la miopia solo un difetto di rifrazione - hanno evidenziato gli oculisti Aimo - La miopia elevata è una grave patologia oculare evolutiva che può condurre a una significativa riduzione della vista. Una delle poche certezze che abbiamo sulla miopia è la crescita costante della sua prevalenza nella popolazione mondiale, anche giovanile. Oltre alle già note soluzioni per il controllo della progressione miopica, come l'impiego dell'atropina in collirio e dell'ortocheratologia - hanno descritto gli specialisti - sono oggi disponibili sistemi ottici (lenti oftalmiche e lenti a contatto) costruiti appositamente per il controllo della progressione che, seppure su specifiche popolazioni e su piccoli numeri, hanno mostrato di poter contribuire a rallentare l'evoluzione della miopia". Da qui "la necessità di informare i medici oculisti sulle opportunità nella gestione miopica, che li vede coinvolti insieme all'intera filiera della vista e al mondo accademico".