I sintomi vasomotori, frequenti in menopausa, alterano il sonno e riducono la qualità della vita (QoL). «La patogenesi non è chiara, ma sembrano coinvolte le neurochinine prodotte dai neuroni secernenti kisspeptina neurochinina B-dinorfina (KNDy)» osservano Graziella Borzì e i componenti della Commissione Farmaci AME (Associazione Medici Endocrinologi) coordinata da Vincenzo De Geronimo.
«Nuovi farmaci, recentemente approvati o in attesa di approvazione da parte delle agenzie regolatorie, agiscono antagonizzando in maniera selettiva il recettore delle neurochinine 3 (NK3R), riducendo la frequenza e l’intensità dei sintomi vasomotori, con un ottimo profilo di sicurezza», proseguono gli esperti. «Fezolinetant è stato approvato da EMA e successivamente da AIFA nella scorsa primavera (AIFA. Determina Pres 78-2024)», continuano Borzì e colleghi. «A breve si attende anche l’autorizzazione di elinzanetant, che, a differenza di fezolinetant, è un antagonista sia del NK3R che del NK1R. L’NK1R è il recettore della sostanza P, diffuso in tutto l’organismo, la cui funzione è associata alla trasmissione del dolore e all’attività vaso-dilatatoria; è quindi possibile che l'antagonismo del NK1R possa contribuire al trattamento dei sintomi vasomotori della menopausa, agendo sia a livello ipotalamico che periferico» (Navarro VM, et al. Endocrinology 2015)». Ad oggi riportano gli specialisti, sono stati completati due studi di fase II, RELENT-1 e SWITCH-1 (Trower M, et al. Menopause 2020; Simon JA, et al. Menopause 2023).
Gli studi OASIS 1 e OASIS 2 sono trial prospettici multicentrici (77 centri in USA, Europa, Israele e Canada), randomizzati, in doppio cieco, di fase III», spiegano Borzì e colleghi. Questo il protocollo: «tra il 2021 e il 2023, sono state reclutate donne in post-menopausa (40-65 anni), randomizzate in doppio cieco a 120 mg/die di elinzanetant per 26 settimane o placebo per 12 settimane, seguito da 14 settimane di elinzanetant», riportano gli esperti. «End-point primari: modificazioni nella frequenza e gravità dei sintomi vasomotori. End-point secondari: effetto sui disturbi del sonno e sulla QoL, valutati utilizzando questionari specifici».
Risultati: «gli studi OASIS 1 e 2 sono stati completati rispettivamente da 309 (78%) e 324 (81%) donne» riferiscono Borzì e colleghi. «In entrambi gli studi entro la 12ma settimana sono stati osservati miglioramenti significativi nei sintomi vasomotori, nella qualità del sonno e nella QoL complessiva».
«In caso di controindicazioni o rifiuto alla terapia ormonale sostitutiva, gli antagonisti dei recettori delle neurochinine costituiscono valide alternative per il trattamento dei disturbi vasomotori, con buon profilo di sicurezza», concludono gli esperti.
Fezolinetant (Veoza) è stato autorizzato e, per adesso, posto in classe di rimborsabilità C. Il regime di fornitura è: “medicinale soggetto a prescrizione medica limitativa, vendibile al pubblico su prescrizione di centri ospedalieri o di specialisti – ginecologo ed endocrinologo (RRL)”.
JAMA 2024, 332: 1343-54. doi: 10.1001/jama.2024.14618.
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/39172446/