Un’ampia ricerca coordinata da Fabiana Zollo, dell'Università Ca' Foscari di Venezia, ha esplorato i legami intricati tra l'uso dei social media e i comportamenti legati alla salute, focalizzandosi in particolare sull'effetto della disinformazione in tema di vaccinazione contro il COVID-19. Questo studio, pubblicato sul BMJ, è cruciale poiché evidenzia la necessità di una ricerca robusta per migliorare le risposte di salute pubblica in un'era digitale in cui la disinformazione può avere un impatto significativo sulla salute pubblica.
Le istituzioni sanitarie cercano di utilizzare queste piattaforme per informare il pubblico, combattere la disinformazione e migliorare le conoscenze, gli atteggiamenti e i comportamenti in ambito sanitario. Tuttavia, la ricerca causale su come l'informazione diffusa sui social media influisca effettivamente sui comportamenti sanitari rimane inconclusiva.
Nonostante l'abbondanza di ricerche, solo due studi inclusi in una recente revisione sistematica di trial controllati randomizzati hanno misurato il comportamento effettivo, come l'attivismo (ad esempio la firma di petizioni), mentre nessuno ha esaminato gli effetti dell'esposizione alla disinformazione sui comportamenti sanitari diretti, come la vaccinazione. Questa mancanza di dati concreti complica la possibilità di trarre conclusioni definitive sull'influenza dei social media sui comportamenti sanitari.
Un elemento chiave emerso dallo studio è che la disinformazione può influenzare indirettamente i comportamenti sanitari attraverso la modifica dei fattori psicologici come le credenze, i sentimenti e le motivazioni, noti come antecedenti psicologici. Tuttavia, i ruoli di mediatori potenziali come le emozioni, le norme sociali e la fiducia sono ancora poco compresi.
Zollo e colleghi sottolineano la necessità di ulteriori studi rigorosi da ambienti e demografie diverse per migliorare la comprensione dell'effetto dei social media sui comportamenti sanitari. È particolarmente importante monitorare i social media per comprendere le percezioni pubbliche, i bias e le false credenze. “Comprendere i legami complessi tra il consumo di informazioni, le credenze personali e gli effetti sociali rimane un'area importante di studio” conclude Zollo.
BMJ 2024. Doi: 10.1136/bmj-2023-075645
http://doi.org/10.1136/bmj-2023-075645