Innovazione tecnologica, medicina di precisione e promozione della brain health: sono stati i tre pilastri al centro del 55° Congresso Nazionale della Società Italiana di Neurologia (SIN), conclusosi a Padova il 28 ottobre 2025, con oltre 3.000 specialisti — un record per la società scientifica.
Il Congresso ha messo in evidenza come la neurologia italiana stia affrontando una trasformazione profonda, con il supporto dell’intelligenza artificiale, dei biomarcatori digitali e della medicina personalizzata. “La neurologia di oggi richiede un approccio multidisciplinare e centrato sulla persona”, ha dichiarato Alessandro Padovani, presidente uscente SIN. “Le innovazioni presentate mostrano che possiamo modificare il decorso di molte patologie, ma è necessario garantire un accesso equo alle cure su tutto il territorio nazionale.”
Nel corso dell’evento la SIN ha presentato il progetto Digital Neuro Hub, un ecosistema integrato che favorisce l’utilizzo dei dati e delle tecnologie digitali nella pratica clinica, promuovendo formazione, sicurezza e condivisione delle competenze.
A margine dei lavori, Nicola De Stefano ha spiegato a Neurologia33 che la novità più rilevante del Congresso è “l’ingresso della brain health nella riflessione scientifica della neurologia italiana: un vero cambio di paradigma”.
“Per la prima volta – ha osservato De Stefano – ci siamo occupati della salute del cervello prima che insorgano le patologie. È un passo verso la prevenzione primaria: stili di vita adeguati, controllo dei fattori di rischio, attenzione alle alterazioni biologiche precoci devono diventare parte dell’educazione alla salute, soprattutto tra i giovani.”
Questo approccio, ha aggiunto, “riguarda tutti, ma in modo particolare i pazienti con malattie neurologiche croniche, come la sclerosi multipla, che negli ultimi anni ha visto un’evoluzione radicale grazie alle nuove terapie. Mantenere una buona salute cerebrale, anche attraverso comportamenti protettivi, è oggi parte integrante del percorso di cura”.
Le sessioni scientifiche del congresso hanno messo in luce le principali aree di progresso:
• Epilessia, con terapie antiepilettogeniche e tecnologie di neurostimolazione intelligente;
• Alzheimer, dove i nuovi anticorpi anti-amiloide e i biomarcatori plasmatici aprono la via alla diagnosi precoce;
• Sclerosi multipla, con strategie personalizzate e nuovi target terapeutici;
• SLA e Parkinson, per cui emergono approcci di medicina di precisione e piattaforme di ricerca adattative.
“L’attenzione alla brain health – ha concluso De Stefano – non sostituisce la neurologia clinica, ma la completa: significa passare da una medicina centrata sulla malattia a una neurologia che promuove la longevità cognitiva e la qualità della vita.”