Con il ritorno all’ora solare nella notte tra sabato 25 e domenica 26 ottobre, i medici ricordano che il passaggio può influire sul benessere e sui ritmi biologici. L’Ordine dei medici di Firenze segnala che, se per molti si tratta solo di un’ora di sonno in più, il cambio può avere effetti su sonno, umore e concentrazione, soprattutto negli anziani, in chi soffre di insonnia e in chi lavora su turni.
“Il cambio d’ora ha l’effetto di un piccolo jet lag — spiegano i medici fiorentini —. Il corpo deve risincronizzarsi con il ciclo luce-buio e le abitudini quotidiane”. Per ridurre l’impatto, consigliano di anticipare leggermente gli orari nei giorni precedenti, esporsi alla luce naturale nelle ore centrali e mantenere costanza nei pasti e nel sonno. L’adattamento, precisano, avviene in pochi giorni se si rispettano i ritmi naturali.
Sullo stesso tema interviene anche la Società italiana di medicina ambientale (Sima), che rinnova l’appello per rendere permanente l’ora legale. La Sima, insieme a Consumerismo No Profit, ha promosso una petizione online che ha superato le 350 mila firme, chiedendo al Governo di eliminare il doppio passaggio annuale.
“Il cambio di fuso tra ora legale e solare — afferma Alessandro Miani, presidente Sima — altera la ritmicità circadiana e può influire su pressione, frequenza cardiaca e qualità del sonno”. Secondo l’associazione, diversi studi indicano un aumento del 4% degli infarti nella settimana successiva al ritorno all’ora solare, oltre a un incremento degli incidenti stradali e sul lavoro legato alla ridotta visibilità serale.
La Sima sottolinea inoltre che l’ora legale permanente avrebbe vantaggi ambientali ed economici, riducendo i consumi energetici e migliorando la sicurezza nelle ore serali.