L’estensione dello screening mammografico alle fasce di età 45-49 e 70-74 anni sarà inserita nella proposta di legge di Bilancio 2026. Lo ha annunciato il ministro della Salute Orazio Schillaci durante il Question time alla Camera dell’8 ottobre, confermando l’obiettivo di ampliare i programmi di diagnosi precoce nel rispetto delle differenze organizzative regionali.
“È un obiettivo prioritario di questo ministero – ha affermato – ma vogliamo farlo bene, non in fretta. Alcune Regioni hanno già avviato l’estensione, altre no, e non possiamo imporlo dall’alto. Serve garantire uniformità di accesso e qualità dei programmi su tutto il territorio nazionale.”
Schillaci ha ricordato che con il decreto legge 202/2024 sono state stanziate risorse dedicate per il 2025 e il 2026 destinate a progetti pilota di rafforzamento e ampliamento dello screening mammografico. L’obiettivo è premiare le Regioni già pronte e sostenere quelle in ritardo, in linea con le Raccomandazioni europee del 2022, che indicano l’estensione delle fasce di età “sulla base di valutazioni di costo-efficacia e della capacità organizzativa dei singoli sistemi sanitari”.
Il ministro ha segnalato che l’analisi dell’Osservatorio nazionale screening pubblicata nel 2024 evidenzia un’applicazione ancora eterogenea a livello territoriale, con differenze significative nei tassi di adesione e copertura. “Prima di ampliare le fasce – ha sottolineato – dobbiamo migliorare la partecipazione ai programmi già esistenti. È necessario un approccio pragmatico, basato su evidenze e buone pratiche regionali.”
Il potenziamento rientra nel Piano nazionale della prevenzione 2020-2025 e nel Piano oncologico nazionale 2023-2027, che prevede 10 milioni di euro l’anno fino al 2027 per la prevenzione, diagnosi e cura delle neoplasie. “Vogliamo garantire a tutte le donne, ovunque vivano, pari accesso a programmi di diagnosi precoce di qualità – ha concluso Schillaci – sostenendo le Regioni con risorse, decreti attuativi, meccanismi premiali e progetti concreti.”