In Italia colpisce tra i 7 e gli 8 milioni di persone, di cui circa 1 milione con forme croniche, ma resta ancora sottovalutata e stigmatizzata. L’emicrania non è un semplice mal di testa, ma una patologia neurologica complessa, che altera profondamente la qualità di vita, con impatti sociali, lavorativi e relazionali.
È il messaggio lanciato da Alessandro Padovani, presidente della Società Italiana di Neurologia (SIN), a margine della conferenza stampa “Dissolvi l’emicrania”, organizzata a Milano, dove Pfizer ha annunciato la rimborsabilità di rimegepant, primo e unico anti-CGRP orale approvato in Italia sia per il trattamento acuto sia per la prevenzione dell’emicrania episodica.
Una malattia invisibile e stigmatizzata
“Che sia episodica o cronica – ha spiegato Padovani – durante l’attacco l’emicrania stravolge la quotidianità, costringendo molti pazienti a rinunciare a esperienze sociali per il timore di essere colpiti da una crisi. A questo si aggiunge lo stigma, perché la persona con cefalea spesso non viene compresa, con un effetto di isolamento che peggiora ulteriormente la condizione”.
Secondo il presidente Sin, le forme più lievi possono essere gestite dai neurologi sul territorio, ma i pazienti resistenti alle terapie di prima linea o a rischio di cronicizzazione “devono essere inviati a centri di secondo livello, capaci di offrire una presa in carico specialistica e multidimensionale”.
Nuove prospettive terapeutiche
Negli ultimi anni la gestione clinica è stata rivoluzionata dall’arrivo degli anticorpi monoclonali anti-CGRP e, più recentemente, dei gepanti, molecole di nuova generazione disponibili anche per via orale.
“Questi farmaci – ha sottolineato Padovani – non solo hanno dimostrato efficacia superiore rispetto ai triptani e ad altre terapie tradizionali, ma permettono di intervenire sia nella fase acuta che nella fase preventiva, offrendo una gestione più flessibile e semplificata. Inoltre, rappresentano un’opzione per i pazienti che non rispondono più ai triptani”.
Un cambio di paradigma
Con la disponibilità di rimegepant in regime di rimborsabilità, la prospettiva di cura diventa più integrata: “Si tratta – conclude Padovani – di un’opportunità per ridurre l’impatto dell’emicrania cronica e restituire ai pazienti la possibilità di vivere con meno limitazioni, superando sia la disabilità clinica sia lo stigma sociale”.