All’IRCCS di Candiolo, in provincia di Torino, è stato eseguito uno dei primi interventi al mondo per la rimozione di un tumore ovarico in stadio iniziale tramite chirurgia robotica avanzata con una sola incisione da 3 cm a livello dell’ombelico. La nuova tecnica, documentata e descritta in un articolo pubblicato sull’International Journal of Gynecological Cancer, rappresenta un’evoluzione della chirurgia mini-invasiva e consente di sostituire la tradizionale laparotomia – o la laparoscopia con 4 o 5 accessi addominali – con un unico punto d’ingresso, riducendo così l’impatto estetico, il dolore post-operatorio e i tempi di recupero.
L’intervento ha riguardato una paziente di 30 anni, affetta da carcinoma ovarico a cellule chiare, una forma rara di tumore epiteliale (6% dei casi totali), frequentemente associata all’endometriosi e nota per la maggiore resistenza alla chemioterapia. L’operazione è stata effettuata tramite il sistema robotico Da Vinci SP, una piattaforma che consente procedure chirurgiche complesse attraverso una singola incisione, e ha incluso l’asportazione dell’ovaio coinvolto, l’esplorazione della cavità addominale, la linfoadenectomia pelvica e lomboaortica.
“La procedura ‘a singola porta’ permette di eseguire tutte le fasi standard di stadiazione intensiva e conservativa del carcinoma ovarico, pur mantenendo la possibilità di preservare la fertilità, come nel caso trattato”, ha spiegato Luigi Carlo Turco, direttore dell’Ovarian Cancer Center dell’Istituto di Candiolo IRCCS. “La tecnica è meno invasiva e punta a ridurre l’impatto psicologico di un intervento oncologico, oltre che a favorire una più rapida ripresa post-operatoria”.
Lo standard previsto dalle linee guida internazionali per la chirurgia del tumore ovarico resta la laparotomia, che implica una lunga incisione mediana per accedere alla cavità addominale. In centri oncologici specializzati, è ammesso l’utilizzo di approcci laparoscopici mini-invasivi, che tuttavia richiedono più accessi per l’introduzione degli strumenti operatori. “Con la nuova tecnica robotica adottata a Candiolo – ha aggiunto Turco – è sufficiente un solo accesso, con vantaggi concreti per la paziente in termini di dolore, cicatrici e degenza”.
Il caso è stato presentato anche in occasione del congresso internazionale “How soon is now: from clinical practice to translational and precision medicine in ovarian cancer”, tenutosi nelle scorse settimane a Candiolo, e verrà discusso nuovamente alla 34esima edizione del congresso ESGE (European Society for Gynaecological Endoscopy), in programma il prossimo ottobre a Istanbul.
“Questo risultato conferma la leadership dell’IRCCS Candiolo nella chirurgia oncologica di precisione e rafforza il nostro impegno per l’innovazione al servizio delle pazienti”, ha dichiarato Salvatore Nieddu, direttore generale dell’Istituto.