Un’ampia meta-analisi pubblicata sull’European Journal of Preventive Cardiology conferma che un gruppo di composti chiamati flavan-3-ols – composti bioattivi presenti in cacao, tè, mele e uva – migliorano significativamente la funzione endoteliale, con potenziali benefici sulla pressione arteriosa, sia in soggetti sani che ipertesi.
La nuova meta-analisi ha raccolto dati da 145 studi clinici randomizzati dove i partecipanti agli studi hanno consumato cacao, tè, mele o estratti d’uva.
La funzione endoteliale, misurata attraverso la dilatazione flusso-mediata (FMD), è un indicatore chiave della salute vascolare. Anche aumenti minimi (circa l’1%) della FMD possono ridurre il rischio cardiovascolare dell’8–13%. Il miglioramento dell’endotelio si è mostrato più costante rispetto alla riduzione pressoria, che invece è risultata più marcata nei soggetti con ipertensione preesistente.
Lo studio, quindi, ha dimostrato come l’effetto dei flavan-3-ols sulla funzione vascolare si è dimostrato comparabile a quello dei farmaci antipertensivi.
Attualmente, la modifica dello stile di vita è il primo metodo raccomandato dai medici per i pazienti con pressione alta. Se questo non risolve il problema, viene prescritto un farmaco.
I flavan-3-ols si trovano principalmente in alimenti poco processati: tè nero o verde, cioccolato fondente, polvere di cacao, mele e uva. Il trattamento termico o l’aggiunta di zuccheri può ridurne l’efficacia. Per esempio, il cioccolato al latte e le tisane istantanee contengono livelli molto più bassi di questi composti.
Secondo gli esperti, questi composti aiutano a migliorare la “funzione endoteliale” – cioè la salute delle pareti dei vasi sanguigni – e, di conseguenza, contribuiscono a mantenere la pressione sotto controllo.
Secondo gli esperti, una dieta ricca di alimenti integrali e vegetali è essenziale per ridurre pressione, colesterolo, glicemia e infiammazione, mentre zuccheri, grassi trans e cibi ultra-processati fanno l’opposto.
Oltre ai flavan-3-ols, lo studio segnala altre sostanze di interesse cardiovascolare, come il resveratrolo, la curcumina, l’estratto d’aglio, la berberina e gli acidi grassi omega-3. Tuttavia, viene sottolineata la necessità di cautela: “naturale” non significa necessariamente “sicuro”, e alcune interazioni farmacologiche sono ben documentate, in particolare con berberina e anticoagulanti/statine.
Sebbene gli autori non propongano di sostituire i farmaci con i flavan-3-ols, ne raccomandano l’integrazione nel contesto di una strategia multifattoriale per il controllo dell’ipertensione. La facile disponibilità e l’elevata tollerabilità rendono questi composti un’opzione promettente, anche per ridurre l’escalation terapeutica nei pazienti borderline.