L’European Hormone Day cresce e diventa World Hormone Day (24 aprile 2025). Giunta alla sua quarta edizione, la giornata dedicata alla sensibilizzazione sulla salute ormonale ha assunto una portata globale, con il supporto dell’Associazione Medici Endocrinologi (AME), che aderisce alla campagna internazionale promossa dalla European Society of Endocrinology (ESE) e dalla ESE Foundation.
Quest’anno l’AME ha posto l’accento su un tema cruciale e spesso trascurato: gli interferenti endocrini (EDCs). Queste sostanze chimiche, presenti in plastica, cosmetici, alimenti e polveri indoor, sono in grado di compromettere l’equilibrio ormonale e contribuire allo sviluppo di patologie croniche. Tra i gruppi più vulnerabili vi sono mamme in gravidanza e neonati, soggetti particolarmente esposti ai danni provocati da questi composti. «L'esposizione agli interferenti endocrini è pericolosa per tutti ma in modo particolare durante la gravidanza. Queste sostanze riescono ad entrare nel DNA del nascituro modificando l'espressione dei geni diventando poi un carattere che si trasmette anche alle future generazioni anche dopo il parto» afferma Simonetta Marucci, Coordinatore Commissione Rapporti Slow Medicine di AME. «Il bambino ha una massa corporea molto inferiore a quella dell'adulto e quindi l'esposizione nell'ambiente ha un impatto molto maggiore, gli inquinanti si concentrano e durano di più nel corso della vita con l’insorgenza di patologie che vanno dal sottosviluppo puberale sino ai tumori».
Negli ultimi anni, la ricerca ha portato alla luce dati allarmanti riguardanti la diffusione delle microplastiche nell’ambiente e nei nostri corpi. Particelle minuscole, derivate dalla degradazione dei materiali plastici, sono state rinvenute nel sangue, nella placenta e persino negli organi interni, sollevando preoccupazioni sugli effetti a lungo termine. Le microplastiche possono veicolare interferenti endocrini noti, tra cui ftalati e bisfenolo A (BPA), collegati a disturbi cardiovascolari, ormonali e riproduttivi e persino tumori. Inoltre, le microplastiche possono alterare il microbiota intestinale e causare infiammazioni silenziose. Studi recenti hanno stimato che, solo nel 2018, l’esposizione a queste sostanze abbia generato costi sanitari pari a 249 miliardi di dollari negli Stati Uniti. Queste sostanze, se assorbite, sono associate a obesità, diabete, disfunzioni tiroidee, infertilità e patologie neurocomportamentali.
L’Europa compie passi importanti nella tutela della salute pubblica con l’introduzione di nuovi divieti e limitazioni. A gennaio 2025 è entrato in vigore il divieto di utilizzo del bisfenolo-A nei materiali a contatto con gli alimenti, una svolta significativa per ridurre l’esposizione a questa sostanza. Il provvedimento, attualmente in discussione al Senato, stabilisce un valore massimo di 20 nanogrammi per litro per la somma di quattro PFAS considerati tra i più pericolosi (PFOA, PFOS, PFNA e PFHXS), in linea con le raccomandazioni dell’EFSA del 2020. Inoltre, per la prima volta, viene fissato un limite di 10 microgrammi per litro per il TFA (acido trifluoroacetico), una sostanza finora non regolamentata ma frequentemente rilevata nelle acque potabili. Sebbene il limite adottato dall’Italia sia in linea con il governo tedesco, altri Paesi europei, come Danimarca e Svezia, hanno introdotto soglie più restrittive. Le organizzazioni ambientaliste continuano a chiedere il divieto totale di produzione e utilizzo dei PFAS, con l’obiettivo di raggiungere lo “zero tecnico” nella contaminazione delle acque.
Gli interferenti endocrini hanno anche un impatto sulla funzione tiroidea e sullo sviluppo cognitivo. Sostanze come il perclorato e il tiocianato possono ostacolare l’assorbimento dello iodio, con conseguenze sulla salute del feto e dei bambini. «Una delle più popolari piattaforme di A.I. ci spiega che gli ormoni sono 'sostanze chimiche prodotte dal nostro corpo, in particolare dalle ghiandole endocrine, rilasciate nel sangue e che agiscono come messaggeri per regolare le funzioni fisiologiche e processi come la crescita, il metabolismo, la riproduzione e l'umore» afferma Andrea Frasoldati, presidente AME. «Gli endocrinologi sanno bene che una quota rilevante delle disfunzioni ormonali discende dalle nostre abitudini e dallo stile di vita che adottiamo. Questa è la lezione che oggi, in occasione del World Hormone Day, dobbiamo tutti cercare di ricordare.»