È stata presentata una nuova soluzione terapeutica per la cura dei sintomi dei fibromi uterini, da poco disponibile anche in Italia.
Si tratta di Linzagolix Colina, i cui benefici sono documentati sulla rivista scientifica “The Lancet”: riduce il sanguinamento, il volume del fibroma e il dolore pelvico e il suo dosaggio può essere personalizzato alle esigenze cliniche di ciascuna paziente.
Stimolato dagli ormoni sessuali, come estrogeni e progesterone, il fibroma è un tumore benigno che si sviluppa nel tessuto muscolare liscio dell’utero nella forma di noduli, che possono variare in dimensione, numero e sito. In Italia, quasi 1 donna su 3 tra i 30 e i 50 anni ha una storia di fibromatosi uterina, con impatto significativo sulla qualità della vita. Il 43% delle donne con fibroma uterino sintomatico riferisce un effetto importante su diverse sfere della vita sociale e privata: il sanguinamento e il dolore pelvico legati alla fibromatosi possono ridurre l’autonomia e la produttività, possono portare a dolore durante i rapporti sessuali e a un calo del desiderio, con conseguenze sull’umore e sul benessere psicologico.
Linzagolix Colina agisce sul dolore pelvico e sul sanguinamento e diminuisce fino al 49% il volume del fibroma, con efficacia testata al terzo giorno e riduzione dei sintomi a ventiquattro settimane per oltre 9 donne su 10, garantendo un miglioramento significativo della qualità della vita.
Ciò che distingue Linzagolix Colina dalle altre soluzioni fino ad oggi disponibili è la possibilità di personalizzare il dosaggio e l’associazione o meno alla terapia ormonale sostitutiva in base alle esigenze cliniche di ogni paziente. Linzagolix Colina è infatti disponibile in due dosaggi e grazie a questa flessibilità, il trattamento può essere adattato per bilanciare efficacia e tollerabilità, consentendo di controllare i sintomi.
A confermare il dato è la recente indagine condotta da Elma Research su un campione di 1508 donne, presentata da Michele Vignali, Professore ordinario di Ostetricia e Ginecologia all’Università degli Studi di Milano, direttore dell’Unità di Ostetricia e Ginecologia del P.O. Macedonio Melloni di Milano riconosciuto dal 2019 come unico ospedale di genere in Italia, che ha dichiarato: "Le pazienti con fibromi uterini affrontano sfide significative. Questo nuovo farmaco si candida a rispondere a un bisogno molto sentito dalle pazienti e finora insoddisfatto: un'opzione terapeutica non invasiva, sicura ed efficace non solo nel ridurre i sintomi invalidanti ma anche le dimensioni dei fibromi.”
Anche il professor Felice Petraglia, ordinario di Ostetricia e Ginecologia all’Università di Firenze e direttore del dipartimento materno infantile dell’azienda ospedaliero universitaria Careggi di Firenze, ha confermato i benefici e la sicurezza di Linzagolix Colina che spiega come: “Se sino ad oggi la terapia chirurgica è stata tra le soluzioni più utilizzate per la cura di entrambe le malattie, la soluzione medica – meno invasiva – è quella più auspicata dalle pazienti. Linzagolix blocca la produzione degli ormoni ovarici, che hanno un ruolo nella genesi delle due malattie, e può essere utilizzato per lunghi periodi di trattamento, con il dovuto controllo.”
Francesca Merzagora, fondatrice e presidente di Fondazione Onda ETS ha portato la voce delle donne, raccontando l’impegno sulla formazione dei medici sui temi legati alla salute femminile: " Finalmente si sta dando il giusto peso alle differenze nella percezione e gestione del dolore, riducendo il divario nella presa in carico delle pazienti. Questo significa diagnosi più tempestive, terapie più mirate, e, soprattutto, clinici più formati e attenti rispetto ai bisogni delle donne che per troppo tempo hanno visto il proprio dolore minimizzato o ignorato.”