Attualità
RSV
15/11/2024

Vaccinarsi contro l'RSV in gravidanza: prima è meglio

Un nuovo studio suggerisce che vaccinarsi durante il secondo trimestre di gravidanza potrebbe garantire il massimo trasferimento di anticorpi e la migliore protezione ai neonati

gravidanza

Un recente studio condotto da ricercatori del Mass General Brigham ha rivelato che il momento ideale per vaccinarsi contro il virus respiratorio sinciziale (RSV) durante la gravidanza potrebbe essere più vicino possibile alla 32esima settimana per offrire la migliore protezione per i neonati. I risultati dello studio sono stati pubblicati sull'American Journal of Obstetrics & Gynecology.

L'RSV, sebbene spesso causi sintomi simili a un comune raffreddore negli adulti, può essere letale per i neonati. La vaccinazione contro l'RSV durante la gravidanza è un modo importante per le madri di proteggere i loro neonati e bambini piccoli dall'RSV.
Le linee guida attuali raccomandano alle donne in gravidanza di vaccinarsi contro il virus respiratorio sinciziale tra la 32ª e la 36ª settimana di gestazione, tuttavia, non era chiaro se all'interno di questa finestra temporale influisse sull'efficacia della protezione. Poiché il vaccino RSV è stato approvato per un periodo di gestazione più breve rispetto a quello studiato inizialmente nei trial clinici, era necessario approfondire come gli anticorpi materni attraversano la placenta settimana dopo settimana all’interno dell’intervallo approvato.

Per verificare se il tempismo fosse rilevante anche per il vaccino RSV, i ricercatori hanno misurato i livelli di anticorpi anti-RSV nel cordone ombelicale di 124 donne che si erano vaccinate durante la gravidanza e nel sangue di 29 neonati di queste donne.
I risultati hanno mostrato che la vaccinazione materna contro l’RSV almeno 5 settimane prima del parto permetteva un trasferimento placentare di anticorpi molto più efficiente rispetto alla somministrazione a 2-3 o 3-4 settimane dal parto.
In un'analisi aggiuntiva, i livelli di anticorpi RSV nel sangue materno e nel sangue del cordone ombelicale sono stati confrontati con quelli di 20 madri non vaccinate, e si è visto che la vaccinazione materna aumentava significativamente e prolungava la presenza di anticorpi RSV nel sangue materno e nel sangue del cordone.

"Questa ricerca fornisce dati fondamentali per guidare i medici nel consigliare le pazienti sulla tempistica della vaccinazione RSV durante la gravidanza," afferma la dott.ssa Andrea Edlow, autrice senior dello studio. "I nostri risultati suggeriscono che vaccinarsi nella fase iniziale dell’intervallo approvato consente un trasferimento di anticorpi placentari più efficace al neonato. Questi dati potrebbero anche influire sul momento in cui somministrare il Nirsevimab, un anticorpo monoclonale anti-RSV, ai neonati".

Tuttavia, sono necessarie ulteriori ricerche per determinare la quantità minima di anticorpi necessaria per proteggere adeguatamente i neonati dall'RSV e per comprendere il potenziale contributo della protezione aggiuntiva fornita dal latte materno delle madri vaccinate per proteggere efficacemente i neonati e studi su larga scala su bambini di età compresa tra 2 e 6 mesi per valutare quanto questa protezione si rifletta effettivamente in una minore incidenza di infezioni da RSV.


Matteo Vian

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