Negli ultimi anni, gli smartwatch sono diventati dispositivi sempre più popolari, non solo per monitorare le prestazioni sportive, ma anche per offrire informazioni sulla salute personale. Questi strumenti, capaci di tracciare la frequenza cardiaca, il sonno, e persino i livelli di stress, rappresentano una rivoluzione nell'ambito del monitoraggio quotidiano dei nostri stati di benessere o malessere. Tuttavia, accanto ai loro evidenti benefici, emergono alcune preoccupazioni legate alla loro influenza sulla salute psichica.
Studi recenti hanno messo in luce un aumento dell'ansia tra gli utilizzatori frequenti di smartwatch. La possibilità di monitorare continuamente i parametri vitali, combinata con la notifica di eventuali anomalie, può portare a una sorta di “iperconsapevolezza” del proprio stato di salute. In alcuni casi, questa costante attenzione ai dati può tradursi in un aumento dell'ansia e in una tendenza a ricorrere più frequentemente ai servizi sanitari per rassicurazioni mediche.
Questo fenomeno ha sollevato alcune domande fondamentali: gli smartwatch migliorano davvero la nostra qualità di vita, o stanno contribuendo a creare nuovi stati d'ansia? Mentre è chiaro che possono essere strumenti utili per il monitoraggio di condizioni mediche specifiche, è altrettanto evidente che un uso eccessivo o inappropriato può avere conseguenze negative.
In un'epoca in cui il benessere mentale è sempre più al centro dell'attenzione, è cruciale che gli utenti siano consapevoli dei potenziali effetti collaterali dell'uso di questi dispositivi e che vengano promossi programmi educativi per un uso corretto e bilanciato degli smartwatch. Dopotutto, la tecnologia è qui per migliorare la nostra vita, non per renderci schiavi dei dati.
Triantafyllidis, A., Kondylakis, H., & Katehakis, D. (2024). Smartwatch interventions in healthcare: A systematic review of the literature. International Journal of Medical Informatics
https://doi.org/10.1016/j.ijmedinf.2024.105560