In Italia è "essenziale l'adozione di alcuni interventi urgenti al fine di implementare ed ottimizzare le vaccinazioni pediatriche". Non solo quelle obbligatorie, ma anche quelle raccomandate rappresentano infatti "un caposaldo imprescindibile per la prevenzione delle malattie infettive". È il monito della Società italiana di igiene, medicina preventiva e sanità pubblica (Siti), che attraverso il gruppo di lavoro Vaccini e politiche vaccinali ha redatto il documento 'Indicazioni pratiche in tema di vaccinazioni pediatriche'. L'obiettivo, spiega la Siti, è "evidenziare come la co-somministrazione e la chiamata attiva rappresentino le due principali modalità operative che permettono di migliorare le coperture vaccinali, nonché ottimizzare il calendario vaccinale.
"L'introduzione dell'obbligo - osservano gli igienisti - ha permesso di ottenere in tempi relativamente rapidi un significativo incremento delle coperture per le vaccinazioni obbligatorie, mentre per quelle raccomandate le stesse sono ancora lontane, nel loro insieme, dal raggiungere i livelli stabiliti dal ministero della Salute".
Per questo la Siti elenca 6 azioni. "Risulta fondamentale: potenziare il sistema di sorveglianza e garantire la disponibilità di un'anagrafe vaccinale efficace ed efficiente; considerare che la co-somministrazione dei vaccini pediatrici non richiede speciali precauzioni, ma una normale buona pratica vaccinale, e consente una ottimizzazione e razionalizzazione del calendario vaccinale in assenza di un aumento cumulativo degli eventi avversi; promuovere la co-somministrazione dei vaccini pediatrici come allargamento dell'offerta vaccinale, pratica che garantisce la liberazione di risorse (umane ed economiche) nei centri vaccinali, la riduzione del 'discomfort' del bambino e dei disagi per i genitori; promuovere ed implementare la chiamata attiva che rappresenta uno strumento efficace per aumentare le coperture vaccinali supportato da solide evidenze scientifiche; definire specifiche procedure operative per la chiamata attiva che, tenendo conto dei possibili diversi modelli organizzativi, definiscano e descrivano attività, modalità operative e responsabilità; considerare la possibilità di inserire anche in maniera progressiva le diverse attività di chiamata attiva per rendere tale evoluzione organizzativa compatibile con le risorse disponibili".
"L'assenza o lo scarso impatto di molte malattie prevenibili con il vaccino è̀ legato al raggiungimento e al mantenimento di elevate coperture vaccinali, che pertanto sono fondamentali, come ribadito dal nuovo Piano nazionale di prevenzione vaccinale", afferma Giovanni Gabutti, coordinatore del gruppo di lavoro Vaccini e politiche vaccinali della Siti.
"Esiste la necessità di migliorare l'offerta vaccinale - sottolinea - e la sanità pubblica ha il compito di indicare modalità innovative ed efficienti per incrementare le coperture ed ottimizzare il calendario vaccinale. La co-somministrazione e la chiamata attiva sono state individuate, anche a livello internazionale, come le due principali modalità operative che permettono il raggiungimento di questi obiettivi. Si ritiene pertanto essenziale l'adozione di interventi urgenti al fine di implementare ed ottimizzare le coperture vaccinali pediatriche, in particolare quelle raccomandate, che rappresentano un caposaldo imprescindibile per la prevenzione delle malattie infettive".