Il diabete è in crescita in Italia e colpisce sempre più uomini. Secondo il nuovo rapporto “Dati in Italia: dati, disuguaglianze, azioni” dell’Istat, presentato a Roma durante il 18° Italian Barometer Diabetes Summit, la prevalenza della malattia è oggi più elevata nel genere maschile in tutte le fasce d’età.
Nel 2023 il 20,5% degli uomini over 65 ha il diabete, contro il 15,6% delle donne, con un divario che si è progressivamente ampliato negli ultimi vent’anni. Nel 2003 la situazione era opposta (13,1% uomini, 14,9% donne). Nella popolazione adulta generale la prevalenza è del 6,9% tra gli uomini e del 5,7% tra le donne.
L’aumento dei casi è attribuito non solo all’allungamento della vita media, ma anche alla maggiore diffusione di sovrappeso, obesità e sedentarietà tra gli uomini. Tra le persone contemporaneamente obese e sedentarie la quota di diabetici sale al 21,8%, contro il 7,7% di chi pratica attività fisica regolare.
Complessivamente si stimano in Italia 3,7 milioni di persone con diabete, pari al 6,3% della popolazione complessiva e al 7,7% degli adulti, con un incremento del 27% rispetto al 2000, anche al netto dell’invecchiamento demografico.
“La prevalenza cresce con l’età, ma il fatto che il diabete si manifesti sempre più spesso già tra i giovani adulti rappresenta un campanello d’allarme”, ha osservato Francesco Maria Chelli, presidente Istat. “Servono politiche pubbliche inclusive che tengano conto delle disuguaglianze sociali e territoriali”.
Secondo Roberta Crialesi, dirigente Istat, “la malattia è fortemente associata a obesità e inattività fisica: tra i sedentari la quota di diabetici è del 12,5%, contro il 7,7% tra chi svolge attività fisica regolare”.
“Il diabete può portare a gravi complicanze cardiovascolari, renali e neurologiche – ha ricordato Paolo Sbraccia, presidente della Italian Barometer Diabetes Observatory Foundation (IBDO) –. Per ridurre il rischio è essenziale la prevenzione, la diagnosi precoce e l’aderenza ai trattamenti.”
Durante il Summit, dedicato alla memoria del prof. Agostino Consoli, istituzioni e società scientifiche hanno discusso strategie per rafforzare la gestione integrata della patologia e migliorare l’accesso alle cure.
“Diabete e obesità sono temi di giustizia sociale – ha sottolineato l’on. Roberto Pella, presidente dell’Intergruppo parlamentare Obesità e Diabete –. Servono politiche che garantiscano equità e sostenibilità dei sistemi sanitari.”
Il rettore dell’Università di Tor Vergata, Nathan Levialdi Ghiron, ha evidenziato che il diabete di tipo 2 rappresenta circa il 90% dei casi, con un’incidenza crescente anche tra adolescenti e giovani adulti.
La senatrice Daniela Sbrollini ha infine auspicato che “i dati e le evidenze del nuovo Report possano guidare un impegno collettivo per costruire un Paese più equo e attento ai cittadini più fragili”.