Un gruppo di ricercatori dell’UCL Institute of Ophthalmology ha identificato la proteina LRG1 come responsabile delle fasi iniziali della retinopatia diabetica, aprendo la strada a trattamenti in grado di prevenire la perdita della vista prima che il danno oculare diventi irreversibile. I risultati sono stati pubblicati su Science Translational Medicine.
La retinopatia diabetica è una delle principali cause di cecità tra gli adulti in età lavorativa e può colpire sia persone con diabete di tipo 1 che di tipo 2. Nelle fasi iniziali la malattia è spesso asintomatica, con il rischio che la diagnosi arrivi quando i danni alla retina sono già permanenti.
“Quasi un terzo degli adulti con diabete mostra segni di retinopatia», ha dichiarato la dott.ssa Faye Riley, Responsabile della Comunicazione Scientifica di Diabetes UK. «Identificare la causa primaria del danno precoce e una nuova via terapeutica rappresenta un passo avanti fondamentale per proteggere la vista di milioni di persone”.
I ricercatori hanno scoperto che LRG1 attiva un processo che porta le cellule che circondano i vasi sanguigni più piccoli dell’occhio a contrarsi eccessivamente, riducendo l’apporto di ossigeno alla retina. Questo innesca una cascata di sofferenza tissutale che può evolvere in danno visivo permanente. Bloccando l’attività di LRG1 in modelli murini di diabete, il team è riuscito a prevenire la comparsa del danno e mantenere la funzionalità visiva.
“La malattia oculare diabetica inizia molto prima di quanto pensassimo e LRG1 è un attore chiave in questa fase iniziale”, ha spiegato la dott.ssa Giulia De Rossi, autrice dello studio «Colpire questa proteina potrebbe consentire di intervenire in modo preventivo, proteggendo la vista prima dell’instaurarsi dei danni».
Il gruppo di ricerca ha già sviluppato un farmaco anti-LRG1, attualmente in fase preclinica, che potrebbe essere testato sull’uomo nei prossimi anni. Secondo gli autori, la terapia potrebbe essere utile sia nelle fasi iniziali sia in quelle avanzate della malattia, dove LRG1 continua a esercitare un ruolo patogenetico.
Le terapie oggi disponibili, mirate a bloccare la proteina VEGF, sono efficaci solo nel 50% circa dei pazienti e raramente riescono a invertire i danni già presenti. Al contrario, LRG1 agisce prima di VEGF, rendendola un bersaglio promettente per la prevenzione della progressione della malattia.
“Il blocco terapeutico di LRG1 mostra un reale potenziale clinico», ha commentato il prof. John Greenwood, coordinatore dello studio. «La scoperta che questa proteina è un fattore scatenante precoce della retinopatia diabetica è estremamente rilevante”.
La ricerca è sostenuta da Moorfields Eye Charity, la cui direttrice Ailish Murray ha sottolineato che si tratta di “un passo fondamentale per prevenire la malattia e salvare la vista di milioni di persone”.