Per la prima volta un’ampia analisi prospettica ha esplorato il legame tra terapia ormonale e insorgenza di carcinoma mammario in donne under 55. Pubblicato su The Lancet Oncology, lo studio del Premenopausal Breast Cancer Collaborative Group ha esaminato dati di quasi 460mila donne da 10–13 coorti internazionali, con 7,8 anni di follow up mediano fino ai 55 anni
La coorte include donne di età compresa tra 16 e 54 anni (età media 42 anni). L’incidenza di carcinoma mammario giovane (diagnosi < 55 anni) è risultata del 2 % (8.455 casi). Il 15 % delle partecipanti riferiva uso di terapia ormonale: 6 % combinata estrogeni + progestinico (EP HT) e 5 % solo estrogeni (E HT). Il rischio cumulativo a 55 anni è stato del 4,1 % tra le non utilizzatrici.
Rischi differenziati
• Uso di qualsiasi terapia ormonale → nessuna associazione significativa (HR 0,96; IC 0,88–1,04)
• E HT (estrogeni non associati a progestinico) → HR 0,86 (IC 0,75–0,98); rischio cumulativo ridotto dello 0,5 %.
• EP HT → HR 1,10 (IC 0,98–1,24); maggior rischio con uso > 2 anni (HR 1,18; IC 1,01–1,38) o in donne con utero integro (HR 1,15; IC 1,02–1,31)
L’uso prolungato di EP HT è associato a un aumento di rischio, specialmente per tumori triplo negativi (HR 1,50; IC 1,02–2,20) e ER negativi (HR 1,44; IC 1,11–1,88).
L’uso di E HT può essere associato a una leggera riduzione del rischio di carcinoma precoce, mentre EP HT comporta un aumento, in particolare dopo due anni di trattamento o in assenza di isterectomia o ooforectomia. L’elevato rischio con EP HT è più marcato per tumori più aggressivi.
Questi risultati estendono evidenze note in menopausa anche alle donne più giovani, offrendo dati utili per supportare decisioni cliniche personalizzate. È ora fondamentale bilanciare benefici sintomatici con potenziali rischi a breve termine, soprattutto in presenza di utero intatto e uso prolungato di EP HT
Il lavoro della Premenopausal Breast Cancer Collaborative Group stabilisce un punto chiave per la valutazione dell’HT in età fertile o perimenopausale. La distinzione tra E HT (potenzialmente protettiva) e EP HT (potenzialmente rischio-incrementante) deve guidare consigli personalizzati.
Rimane da approfondire la dimensione biologica dei sottotipi aggressivi associati a EP HT e sviluppare modelli predittivi per identificare le pazienti a rischio. Per il presente, la terapia ormonale deve essere discussa contrastando sintomi e qualità di vita con un approccio consapevole basato su evidenza mirata al profilo individuale.