Negli ultimi anni si è registrato un preoccupante aumento del tasso di mortalità per malattie cardiovascolari nelle donne, così come un incremento dei ricoveri per infarto nelle under 55. Tuttavia, questi trend negativi possono essere contrastati attraverso una medicina personalizzata, come evidenziato dai dati presentati durante il convegno “MEDICINA DI GENERE: verso una personalizzazione della cura e…OLTRE”, organizzato dal Centro Cardiologico Monzino IRCCS.
Le ricerche internazionali indicano che nei Paesi ad alto reddito il tasso di mortalità femminile nella fascia 35-74 anni ha mostrato un incremento costante tra il 2001 e il 2016. Inoltre, negli USA, il numero di ricoveri per infarto nelle donne sotto i 55 anni è passato dal 21% del totale delle ospedalizzazioni femminili tra il 1995 e il 1999, al 31% tra il 2010 e il 2014.
L'Italia segue un andamento simile: ogni cinque minuti una donna viene colpita da una patologia cardiovascolare, con 124.000 casi annui e un tasso di mortalità del 31%. La cardiopatia ischemica, principale causa di infarto, colpisce una donna su nove tra i 45 e i 64 anni e arriva a interessare una su tre dopo i 65 anni.
"Le donne sono ancora le ‘Cenerentole della cardiologia’", sottolinea la Dr.ssa Daniela Trabattoni, coordinatrice del convegno e responsabile del Monzino Women Heart Center, il primo centro italiano dedicato esclusivamente alla salute cardiovascolare femminile. "Rispetto agli uomini, ricevono meno screening sui livelli di colesterolo e sono trattate meno frequentemente con farmaci ipolipemizzanti, antiaggreganti, beta-bloccanti ed eparina in caso di infarto acuto del miocardio. Ma il problema principale è che mancano le conoscenze specifiche: la disfunzione endoteliale e microvascolare coronarica nella donna è ancora poco studiata".
Secondo la Dr.ssa Trabattoni, è fondamentale un approccio su misura, che tenga conto non solo delle differenze fisiologiche tra uomini e donne, ma anche dell'età, delle caratteristiche neuro-ormonali, dell’etnia e del contesto psicosociale. “Abbiamo già gli strumenti per trattare ogni donna nella sua unicità, come una principessa: ora dobbiamo diffonderli e applicarli”.
Il Monzino Women Heart Center è impegnato nella promozione di una cardiologia specifica per le donne, attraverso sia l’attività clinica quotidiana che la ricerca scientifica. Tra i risultati più recenti c’è lo studio Clarifier, realizzato in collaborazione con l’Unità di Radioterapia Senologica dell’Istituto Europeo di Oncologia.
Questo studio prospettico e multicentrico ha analizzato il legame tra i fattori di rischio cardiovascolare preesistenti nelle pazienti con tumore al seno e la probabilità di sviluppare eventi coronarici dopo la radioterapia adiuvante. Utilizzando il Calcium Score, i ricercatori hanno individuato un metodo per quantificare il rischio cardiovascolare post-radioterapia, offrendo così la possibilità di personalizzare il trattamento oncologico per ridurre al minimo i danni cardiaci.
"L’impiego del Calcium Score per adattare il controllo dei fattori di rischio cardiovascolare nelle donne sottoposte a radioterapia per il tumore al seno rappresenta un modello perfetto di medicina personalizzata, che dovrebbe diventare lo standard nella cardiologia femminile", conclude la Dr.ssa Trabattoni.