Il cambiamento climatico rappresenta un problema e una sfida importante per il nostro tempo. L'aumento della temperatura globale è correlata con l'aumento dei gas serra nell'atmosfera e in particolare con emissioni di CO2 che nell'ultimo ventennio sono aumentate in maniera significativa. E nello specifico il settore sanitario è responsabile di circa il 5% delle emissioni globali di CO2 che sono in costante crescita. Per questo gli ospedali, anche attraverso processi di digitalizzazione e di implementazione tecnologica, ma non solo, sempre maggiori nella sanità, non possono prescindere da opportune strategie tese a perseguire gli obiettivi di sostenibilità̀ della salute collettiva secondo la visione olistica One Health. Su queste basi è nato l'anno scorso il progetto 'Un albero per la salute' della Fadoi (Federazione dei medici internisti ospedalieri) e del Comando Carabinieri per la Tutela della Biodiversità, che rientra nell'ambito del progetto dell'Arma 'Un albero per il futuro' realizzato in collaborazione con il ministero dell'Ambiente.
In questa seconda edizione, presentata a Roma presso l'Ospedale Isola Tiberina - Gemelli Isola, il progetto nazionale ha previsto la donazione e la messa a dimora (dopo i 30 del 2023) in 32 ospedali italiani di altrettanti giovani alberi da parte dei Carabinieri per la Tutela della Biodiversità. Ogni pianta potrà essere geolocalizzata fotografando uno speciale cartellino e sarà possibile seguirne la crescita su un sito web, apprezzando anche il risparmio di anidride carbonica (CO2). La durata complessiva del progetto sarà di 3 anni. Inoltre, durante l'evento sono stati donati a due scolaresche dei giovani alberi per sensibilizzare i ragazzi all'educazione alla tutela dell'ambiente.
"L'iniziativa 'Un albero per la salute' - ha ricordato il generale Antonio Danilo Mostacchi, Comandante dei Carabinieri per la Tutela della Biodiversità - che riconosce un''unica salute' (One Health) basata sull'interconnessione e l'indissolubile legame che unisce esseri umani, animali ed ecosistemi ambientali, promossa e sviluppata dall'Arma dei Carabinieri in collaborazione con la Fadoi, si innesta nel progetto 'Un albero per il futuro' con l'obiettivo di mettere a dimora migliaia di alberi non solo nelle scuole italiane, ma anche all'interno degli ospedali e delle strutture sanitarie del territorio nazionale, per il significativo contributo alle attività di contenimento dei temibili effetti dei cambiamenti climatici".
"Come Fadoi - ha spiegato il presidente Fadoi Francesco Dentali - abbiamo nel nostro Statuto tra gli scopi istituzionali quello del miglioramento e la definizione dei percorsi assistenziali e delle iniziative di educazione sanitaria. L'educazione sanitaria non ha solo una finalità comunicativa, informativa, ma consiste nell'intervenire precocemente sui comportamenti, abitudini, azioni riguardanti le condizioni sociali, economiche ed ambientali che hanno un impatto sulla salute del singolo e della comunità. Ed è proprio in quest'ottica che, come Fadoi, riteniamo fondamentale sviluppare una maggiore consapevolezza dell'approccio olistico One Health secondo cui la salute delle persone e la salute dell'ecosistema sono legate indissolubilmente e si influenzano reciprocamente. Queste sono le basi su cui nasce il progetto 'Un albero per la salute' che con soddisfazione stiamo portando avanti insieme al Comando Carabinieri per Tutela della Biodiversità".
"I cambiamenti climatici, il riscaldamento globale, la perdita di biodiversità, l'antibiotico-resistenza e l'inquinamento atmosferico, che rappresenta il principale fattore di rischio ambientale per la salute, confermano la necessità di guardare al domani con una visione One Health, implementando un approccio integrato, inclusivo e multidisciplinare per tutelare la salute degli ecosistemi e di tutti gli esseri viventi. L'idea del progetto va proprio in questo senso e ha l'obiettivo di creare un bosco diffuso davanti agli ospedali italiani", ha sottolineato il presidente della Fondazione Fadoi, Dario Manfellotto.