Tirzepatide è una molecola chimerica che agisce come agonista recettoriale del GLP-1 (glucagon-like peptide-1) e del GIP (glucose-dependent insulinotropic polypeptide). «Entrambe le molecole sono prodotte dall’intestino ed hanno un ruolo nella modulazione della percezione della fame-sazietà», affermano i componenti della Commissione Farmaci AME (Associazione Medici Endocrinologi), coordinata da Vincenzo De Geronimo. «L’effetto è la riduzione dell’assunzione di cibo con conseguente calo ponderale, che determina il miglioramento della sleep apnea». Alla fine del dicembre 2024 è stato approvato dalla FDA l’uso di tirzepatide per il trattamento della sleep apnea di grado moderato o severo nell’obesità (FDA. 20/12/2024), proseguono gli specialisti. «L’approvazione è conseguente alla pubblicazione dei dati di due studi multi-centrici randomizzati (10 o 15 mg/settimana di tirzepatide o placebo 1:1), condotti in doppio cieco e della durata di 52 settimane (Malhotra A, et al. N Engl J Med 2024): nel trial 1 erano stati arruolati pazienti che non potevano o non volevano usare la CPAP (continuous positive airway pressure), nel trial 2 pazienti in trattamento con CPAP», continuano gli esperti. «In totale sono stati arruolati 469 pazienti (1/3 circa di donne in entrambi gli studi, ultra50enni 40% nel trial 1 e 60% nel trial 2), con obesità senza diabete (peso medio basale circa 118 kg e BMI medio basale circa 39 kg/m2), affetti da sleep apnea moderata-severa (Indice Apnea-Ipopnea, AHI, che misura il tempo che i pazienti trascorrono in apnea o con una respirazione superficiale – ipopnea –, pari a 53 eventi/ora)», osservano De Geronimo e colleghi.
Questi i risultati, esposti in sintesi da De Geronimo e colleghi. «AHI: in entrambi gli studi si è osservata una riduzione statisticamente significativa nei trattati con tirzepatide vs placebo (trial 1 -27.4% e trial 2 -30.4%). Riduzione AHI ≥ 50%: trial 1 nel 50.7% e trial 2 nel 58.7% dei pazienti». AHI < 5 (o fra 5 e 14 con Epworth Sleepiness Scale ≤ 10): trial 1 nel 48% e trial 2 nel 60% dei pazienti. Riduzione del carico ipossico (numero di desaturazioni ≥ 4% per ogni ora di registrazione utile): -95.2% nel trial 1 e -103% nel trial 2. Peso corporeo: riduzione significativa rispetto al placebo (trial 1 -17.7% e trial 2 -19.6%). Inoltre, nei pazienti trattati con tirzepatide sono state documentate riduzioni di PCR e pressione arteriosa».
«La sleep apnea è associata ad aumentato rischio di incidenti domestici, sul lavoro e stradali, ipertensione arteriosa e maggiore mortalità e morbilità per malattie cardio-vascolari (CV)», osservano De Geronimo e colleghi. «La riduzione ≥ 50% dell’AHI rispetto alla rilevazione basale è considerata un buon indicatore di efficacia di un intervento terapeutico nella sleep apnea», proseguono gli esperti. «Inoltre, la riduzione del “carico ipossico” può essere rappresentativa di una riduzione del rischio CV legato alla sleep apnea».
«L’apnea ostruttiva nel sonno e l’obesità sono strettamente correlate e per i pazienti affetti da sleep apnea è raccomandata una perdita di peso del 7-11%», riportano gli esperti. «Riduzioni durature del peso corporeo > 5% sono difficili da ottenere e mantenere con il solo intervento sullo stile di vita e, pertanto, l’utilizzo di un intervento farmacologico rappresenta un importante ed efficace supporto al raggiungimento di adeguati obiettivi terapeutici nei pazienti obesi con sleep apnea», concludono De Geronimo e colleghi.
N Engl J Med 2024, 391:1193-205. doi: 10.1056/NEJMoa2404881.
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/38912654/