Nel 2023, i casi di infezioni sessualmente trasmesse (IST) sono aumentati in tutta l’Unione Europea e lo Spazio Economico Europeo (UE/SEE). Lo evidenzia il nuovo rapporto epidemiologico annuale del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc), che sottolinea la necessità di intensificare le strategie di prevenzione, diagnosi e trattamento.
Anche la sifilide continua a diffondersi: nel 2023 sono stati riportati oltre 40mila casi, con un aumento del 13% rispetto all’anno precedente e un raddoppio rispetto al 2014. La malattia colpisce prevalentemente gli uomini (sette casi ogni donna), con la fascia 25-34 anni più esposta. Il 72% dei casi riguarda uomini che hanno rapporti sessuali con uomini (MSM), ma si registra un incremento anche tra le donne di tutte le fasce di età. Senza trattamento, la sifilide può causare danni al sistema nervoso e cardiovascolare e, in caso di infezione materna, gravi complicanze per il feto.
Nonostante un rallentamento nella crescita, la clamidia resta la più diffusa IST batterica in Europa, con oltre 230mila casi nel 2023 e un incremento del 13% rispetto al 2014. La maggior parte dei casi si registra tra le donne di 20-24 anni.
Un ulteriore elemento di preoccupazione riguarda la resistenza antimicrobica (AMR) della Neisseria gonorrhoeae, che minaccia l’efficacia delle terapie disponibili. L’Ecdc monitora costantemente l’evoluzione del fenomeno e collabora con i Paesi europei per rafforzare la sorveglianza e sviluppare strategie di contenimento.
L’Ecdc raccomanda misure di prevenzione efficaci, tra cui l’uso costante del preservativo nei rapporti vaginali, anali e orali, e una maggiore consapevolezza sulla salute sessuale. La diagnosi precoce è essenziale per ridurre la trasmissione: chi presenta sintomi come dolore urinario, secrezioni anomale, ulcere o rash cutanei è invitato a sottoporsi a test, così come chi ha partner occasionali o multipli, anche in assenza di sintomi.