Clinica
Neurologia
28/08/2024

Radiochirurgia stereotassica: una nuova frontiera per il trattamento della spasticità

Un innovativo protocollo sperimentale dell'IRCCS di Negrar propone un approccio non invasivo per ridurre o eliminare gli spasmi muscolari causati da lesioni cerebrospinali

cervelli

I ricercatori dell'IRCCS di Negrar puntano a utilizzare la radiochirurgia stereotassica per trattare la spasticità e gli spasmi muscolari causati da lesioni cerebrospinali, una tecnica innovativa per affrontare un disturbo che spesso non può essere risolto con le terapie tradizionali e che colpisce fino al 90% delle persone affette da malattie che danneggiano i nervi che controllano i movimenti muscolari.

Circa 100 milioni di persone nel mondo convivono con le conseguenze di patologie cerebrospinali o traumi cerebrali e spinali causati da incidenti. Tra queste, la spasticità e il dolore correlato rappresentano una complicanza comune e debilitante. Si stima che la spasticità colpisca il 65-78% dei pazienti con lesioni croniche del midollo spinale e il 25% degli individui che hanno subito un ictus grave. Attualmente, i trattamenti convenzionali includono interventi chirurgici invasivi, come l'uso di pompe di baclofene inserite nella cavità addominale per somministrare il farmaco, o la rizotomia dorsale selettiva, una tecnica neurochirurgica che interrompe la connessione tra alcuni nervi e il midollo spinale. Sono disponibili anche trattamenti orali, meno invasivi ma con efficacia limitata e spesso associati a effetti collaterali indesiderati.

I ricercatori dell'IRCCS Sacro Cuore Don Calabria di Negrar hanno ora sviluppato un nuovo protocollo sperimentale per il trattamento non invasivo e a bassa tossicità della spasticità utilizzando la radiochirurgia stereotassica. Questa tecnica impiega la radioterapia per agire sui nervi spinali selezionati, bloccando la conduzione elettrica responsabile degli spasmi.

Un trattamento innovativo per la spasticità

"La spasticità è caratterizzata da un aumento anomalo del tono muscolare, con spasmi che possono causare rigidità, dolore e difficoltà motorie agli arti, problemi respiratori e disturbi del sonno," spiega Elena Rossato, direttrice del Servizio di Medicina Fisica e Riabilitazione dell'IRCCS di Negrar. "Questa condizione ha un impatto negativo sulla qualità di vita dei pazienti e comporta conseguenze sociali e riabilitative significative, con un elevato tasso di ricoveri ospedalieri e costi," aggiunge.
Luca Nicosia, radioterapista oncologo dell'IRCCS di Negrar, afferma che il protocollo sviluppato prevede l'uso della radiochirurgia stereotassica per trattare pazienti con spasmi invalidanti. I trattamenti attuali, sebbene efficaci, possono avere effetti collaterali o richiedere interventi chirurgici invasivi. La radiochirurgia stereotassica, invece, offre una soluzione non invasiva con alta precisione, permettendo un trattamento definitivo della spasticità nelle aree trattate, con una singola seduta di 40 minuti. Questa tecnica, già utilizzata per il trattamento di tumori solidi e malattie non oncologiche come la nevralgia del trigemino, potrebbe rappresentare un'innovazione significativa nella gestione della spasticità.

Il protocollo sperimentale

"L'IRCCS di Negrar è il primo centro al mondo a proporre questo trattamento innovativo in un progetto di ricerca multidisciplinare che coinvolge radioterapia oncologica, fisiatria, neurologia e anestesia," continua Nicosia. Nel 2022, il centro ha trattato 4 pazienti con spasticità utilizzando la radiochirurgia stereotassica, ottenendo una riduzione significativa o la risoluzione completa della spasticità, senza tossicità correlata. Questi risultati hanno portato all'attuale sperimentazione che prevede l'arruolamento di 10 pazienti adulti con spasticità diffusa e resistente alle terapie tradizionali.

"L'obiettivo principale dello studio è stimare la riduzione della frequenza e dell'intensità degli spasmi dopo il trattamento, monitorandoli a 1, 3, 6 e 12 mesi," conclude Rossato. "Tra gli obiettivi secondari, valuteremo anche la tossicità acuta e tardiva, il tasso di ricaduta della spasticità, e l'impatto del trattamento sulla qualità di vita dei pazienti e sul carico di lavoro dei caregiver."

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