In gravidanza non tutte le vaccinazioni sono uguali. Alcune vanno evitate, altre vengono consigliate solo in situazioni particolari, ma ce ne sono due che rappresentano oggi uno strumento di prevenzione fondamentale per la salute della mamma e del bambino: l’antinfluenzale e il vaccino contro difterite-tetano-pertosse (dTpa). A fare chiarezza è la piattaforma anti-bufale “Dottore, ma è vero che…?”, curata dalla Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e odontoiatri (Fnomceo), che richiama l’importanza di un’informazione corretta in un momento così delicato come la gestazione.
Gli esperti spiegano che esistono vaccinazioni controindicate, come quelle a virus vivi attenuati – morbillo, parotite, rosolia e varicella – per il rischio potenziale sul feto. Altre immunizzazioni non vengono raccomandate per mancanza di prove sufficienti sulla sicurezza in gravidanza, tra cui quelle contro Hpv e pneumococco. Alcuni vaccini, come epatite B o meningococco C, sono invece valutabili solo in condizioni particolari di rischio aumentato di esposizione alla malattia. Diverso il discorso per le vaccinazioni raccomandate e gratuite, che il Servizio sanitario offre a tutte le gestanti: vaccino dTpa (difterite-tetano-pertosse), con dosaggio per adulti e il vaccino antinfluenzale, purché inattivato. La scelta di eseguirle preferibilmente nel secondo o terzo trimestre, sottolinea Fnomceo, deriva sia dai maggiori benefici in questa fase, sia dall’ampia disponibilità di dati che ne confermano la sicurezza. L’infezione influenzale in gravidanza non è una semplice febbre di stagione. Le gestanti – e nelle settimane successive al parto – sono più esposte a complicanze e l’influenza può favorire anche un parto prematuro. La vaccinazione protegge la donna ma anche il nascituro, grazie al passaggio degli anticorpi attraverso la placenta. Da evitare invece il vaccino spray nasale, perché contiene virus attenuati.
La seconda vaccinazione chiave è il dTpa, essenziale nei Paesi come l’Italia soprattutto per prevenire la pertosse nei neonati: una malattia che nei primi mesi può essere molto pericolosa, quando il bambino non ha ancora avuto il tempo di sviluppare una protezione propria attraverso il ciclo vaccinale pediatrico. In contesti a maggior rischio, inoltre, il dTpa contribuisce a prevenire anche il tetano neonatale. Raccomandato in qualsiasi trimestre e nel periodo postpartum, anche durante l’allattamento, il vaccino anti-Covid resta indicato per proteggere le donne in una fase in cui il sistema immunitario è più vulnerabile e il rischio di complicanze è maggiore.