Le cellule staminali mesenchimali (MSC, dall’inglese Mesenchymal Stem Cells) sono oggigiorno un’opzione promettente nel trattamento della gonartrosi grazie alle loro proprietà immunomodulatorie ed antinfiammatorie, nonché alla produzione di fattori bioattivi che contribuiscono a ridurre il dolore ed a migliorare la funzionalità. Tuttavia, la presenza di una grande variabilità nelle fonti cellulari (midollo osseo o tessuto adiposo) e nelle vie di somministrazione (intra-articolare o intra-ossea) ha prodotto risultati contrastanti, rendendo difficile la formulazione di linee guida chiare riguardo al loro utilizzo.
La fonte cellulare delle MSC è senza dubbio uno dei principali fattori che ne influenza l’efficacia terapeutica, tuttavia non è chiaro quale sia la migliore a causa della mancanza di studi comparativi in letteratura. A questo riguardo, una revisione sistematica con meta-analisi condotta da Wei et al. nel 2021 (1) ha valutato sette studi randomizzati che confrontavano l’effetto delle MSC provenienti da diverse fonti, concludendo che le MSC derivate dal tessuto adiposo e dal cordone ombelicale sono le opzioni più efficaci per alleviare il dolore e per migliorare la funzionalità, rispettivamente. Ancora, una revisione sistematica con meta-analisi condotta da Bolia et al. nel 2022 (2) ha analizzato dieci studi che confrontavano l’efficacia del concentrato midollare (BMAC, dall’inglese Bone Marrow Aspirate Concentrate) e della frazione vasculo-stromale ottenuta dal tessuto adiposo (SVF, dall’inglese Stromal Vascular Fraction) somministrati per via intra-articolare, concludendo che l’SVF è più efficace del BMAC nel ridurre il dolore a breve termine.
La modalità di somministrazione delle MSC è un altro fattore chiave che ne condiziona l’efficacia terapeutica. Sebbene l’iniezione intra-articolare sia ancora la più utilizzata, studi recenti suggeriscono che l’iniezione intra-ossea potrebbe essere altrettanto sicura ed efficace, specialmente in pazienti con edema osseo all’imaging. A questo proposito, una revisione sistematica condotta da Di Matteo et al. (3) nel 2021 ha esaminato l’uso delle iniezioni intra-ossee di BMAC, del plasma ricco di piastrine (PRP, dall’inglese Platelet-Rich Plasma), e del fosfato di calcio nel trattamento della gonartrosi, riportando benefici clinici soprattutto in pazienti con evidenza radiologica di edema osseo. Tra i 12 studi inclusi, soltanto due si sono focalizzati sulle iniezioni intra-ossee di BMAC: il primo, uno studio prospettico condotto da Vad et al. (4) nel 2016, ha evidenziato un miglioramento significativo in dieci pazienti affetti da gonartrosi avanzata, mentre il secondo, uno studio controllato randomizzato condotto da Hernigou et al. (5) nel 2021, ha osservato che le iniezioni intra-ossee di BMAC sono più efficaci delle iniezioni intra-articolari nel ritardare la protesizzazione metallica. Sempre nel 2021, uno studio prospettico multicentrico condotto da Kon et al. (6) ha indagato gli effetti combinati di un’iniezione intra-articolare ed intra-ossea di BMAC in pazienti affetti da gonartrosi di grado moderato, riscontrando miglioramenti sia clinici che radiologici, con una riduzione significativa dell’edema osseo all’imaging in molti pazienti.
Nonostante questi risultati promettenti, la letteratura attuale presenta delle limitazioni, tra cui il numero ridotto di studi, la modesta dimensione dei campioni, e i brevi periodi di follow-up, per cui non è ancora possibile stabilire con certezza quale sia la fonte cellulare o la via di somministrazione più efficace nel trattamento della gonartrosi. Pertanto, per il momento, la scelta del trattamento continua a basarsi sulle preferenze del chirurgo e sulla disponibilità dei kit di preparazione, piuttosto che su linee guida cliniche standardizzate.
Bibliografia
1) Wei ZJ, Wang QQ, Cui ZG, Inadera H, Jiang X, Wu CA. Which Is the Most Effective One in Knee Osteoarthritis Treatment from Mesenchymal Stem Cells Obtained from Different Sources? – A Systematic Review with Conventional and Network Meta-Analyses of Randomized Controlled Trials. Ann Transl Med. 2021, 9(6):452. doi:10.21037/atm-20-5116.
2) Bolia IK, Bougioukli S, Hill WJ, Trasolini NA, Petrigliano FA, Lieberman JR, Weber AE. Clinical Efficacy of Bone Marrow Aspirate Concentrate Versus Stromal Vascular Fraction Injection in Patients with Knee Osteoarthritis: A Systematic Review and Meta-Analysis. Am J Sports Med. 2022, 50(5):1451-1461. doi:10.1177/03635465211014500.
3) Di Matteo B, Polignano A, Onorato F, La Porta A, Iacono F, Bonanzinga T, Raspugli G, Marcacci M, Kon E. Knee Intraosseous Injections: A Systematic Review of Clinical Evidence of Different Treatment Alternatives. Cartilage. 2021, 13(1_suppl):1165S-1177S. doi:10.1177/1947603520959403.
4) Vad V, Barve R, Linnell E, Harrison J. Knee Osteoarthritis Treated with Percutaneous Chondral-Bone Interface Optimization: A Pilot Trial. Surg Sci. 2016, 7:1-12. doi:10.4236/ss.2016.71001.
5) Hernigou P, Bouthors C, Bastard C, Flouzat Lachaniette CH, Rouard H, Dubory A. Subchondral Bone or Intra-Articular Injection of Bone Marrow Concentrate Mesenchymal Stem Cells in Bilateral Knee Osteoarthritis: What Better Postpone Knee Arthroplasty at Fifteen Years? A Randomized Study. Int Orthop. 2021, 45(2):391-399. doi:10.1007/s00264-020-04687-7.
6) Kon E, Boffa A, Andriolo L, Di Martino A, Di Matteo B, Magarelli N, Marcacci M, Onorato F, Trenti N, Zaffagnini S, Filardo G. Subchondral and Intra-Articular Injections of Bone Marrow Concentrate Are a Safe and Effective Treatment for Knee Osteoarthritis: A Prospective, Multi-Center Pilot Study. Knee Surg Sports Traumatol Arthrosc. 2021, 29(12):4232-4240. doi:10.1007/s00167-021-06530-x.
AUTORI:
Silvana De Giorgi, Dipartimento di Ortopedia e Traumatologia, Università di Bari
Carlotta Franceschi, IRCCS Humanitas Rozzano (MI)