La traumatologia è un ambito vasto e complesso dell'ortopedia, che si concentra sul trattamento delle lesioni acute dell’apparato muscolo-scheletrico, comprendendo fratture ossee, lesioni muscolari, tendinee e legamentose. In un campo così ampio, le complicanze sono frequenti, e le cellule mesenchimali stromali (MSC) si stanno rivelando un valido supporto terapeutico. La loro capacità rigenerativa e la modulazione dell’infiammazione offrono opportunità di trattamento in molteplici ambiti, inclusi i traumi muscoloscheletrici.
L'osso, come struttura fisiologica e anatomica, è noto per la sua notevole capacità di guarigione. La maggior parte delle fratture guarisce in modo soddisfacente se trattata correttamente. Tuttavia, in circa il 10% dei casi, le fratture non guariscono nei tempi prestabiliti, nonostante condizioni meccaniche e biologiche ideali. In questi casi, si parla di pseudoartrosi, che può essere suddivisa in due categorie principali: pseudoartrosi ipertrofica e atrofica. Mentre il trattamento delle pseudoartrosi ipertrofiche si concentra sul garantire una buona stabilità, quello delle pseudoartrosi atrofiche è orientato al ripristino di un ambiente biologico idoneo per la formazione ossea. In questi casi, l’impiego di innesti ossei autologhi (ABG) è spesso utilizzato per colmare i difetti ossei segmentari. L’impiego delle MSC in questo contesto rappresenta un’opzione terapeutica alternativa e valida, anche in associazione alle terapie tradizionali
La capacità delle MSC di differenziarsi con successo in osteoblasti costituisce il fondamento delle potenziali applicazioni terapeutiche nelle pseudoartrosi. Le cellule staminali autologhe possono infatti fornire al paziente una nuova popolazione di osteoblasti funzionali, favorendo la formazione ossea e stimolando la guarigione nel sito di frattura. Queste cellule possono essere somministrate singolarmente o in combinazione con scaffold, che ne potenziano il potenziale rigenerativo e immunomodulatore. L’integrazione di stimoli meccanici e biologici in questo processo mira a migliorare l’efficacia della guarigione, soprattutto nei casi in cui la sola stabilità meccanica non sia sufficiente. In base alla letteratura disponibile, le cellule staminali mesenchimali provenienti dal midollo osseo (BMSC) sono le più utilizzate in questi trattamenti, ma sempre più studi si focalizzano sull’utilizzo di MSC derivate dal tessuto adiposo (ATSC), grazie alla loro abbondanza, facilità di prelievo e ottimo potenziale rigenerativo.
Anche una frattura perfettamente ridotta non è immune da complicanze. Una delle problematiche più frequenti riguarda la guarigione delle ferite chirurgiche, che, nonostante una sutura corretta, possono andare incontro a deiscenza o necrosi, soprattutto in specifiche sedi anatomiche come il malleolo. In questo caso, molteplici studi stanno esplorando l’uso delle MSC per favorire una corretta guarigione dei tessuti molli. Un aspetto centrale in queste ricerche è il secretoma delle MSC, ovvero l'insieme di molecole bioattive secrete dalle cellule staminali, tra cui proteine, citochine, fattori di crescita e vescicole extracellulari, come gli esosomi. Queste sostanze giocano un ruolo cruciale nella comunicazione intercellulare e nella modulazione dell’ambiente tissutale, promuovendo processi come angiogenesi, proliferazione cellulare e modulazione dell’infiammazione. L’utilizzo del secretoma potrebbe rappresentare una strategia terapeutica promettente per la rigenerazione dei tessuti, offrendo un’alternativa alle tradizionali terapie cellulari.
Infine, sebbene l’osso sia la struttura più evidente in caso di trauma, non dobbiamo dimenticare le altre componenti anatomiche coinvolte, come muscoli e tendini, che, simili all’osso, possono presentare difficoltà nella guarigione autonoma. Tuttavia, una delle complicanze più insidiose di un trauma o di una frattura è rappresentata dalle lesioni cartilaginee post-traumatiche, che sono spesso difficili da identificare tramite radiografie tradizionali e vengono diagnosticate in un secondo momento, quando il dolore persiste. In questi casi, l’utilizzo delle MSC è stato oggetto di numerosi studi, mostrando risultati clinici promettenti nel tempo.
In conclusione, le MSC offrono un'importante opportunità terapeutica nel trattamento delle complicanze traumatiche. Nonostante attualmente ci siano ancora pochi studi validi a riguardo, il loro utilizzo promette di migliorare significativamente i risultati clinici, aprendo nuove strade nel trattamento dei traumi muscoloscheletrici.
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AUTRICE: Alessandra Nannini, DIPARTIMENTO DI ORTOPEDIA E TRAUMATOLOGIA, UNIVERSITA’ DI MILANO