Le tendinopatie della spalla sono tra le problematiche muscolo-scheletriche più comuni negli atleti, specialmente in quelli che praticano sport che richiedono movimenti ripetitivi dell'arto superiore, movimenti detti “over head”. Sport come nuoto, tennis, pallavolo e sollevamento pesi mettono a dura prova la cuffia dei rotatori, una struttura anatomica fondamentale per la stabilità e la funzionalità della spalla. Movimenti ripetitivi di abduzione e rotazione esterna del braccio riducono lo spazio subacromiale, portando a impingement e microtraumi ripetuti.
Tali condizioni cliniche possono avere un impatto significativo sul rendimento atletico e sulla qualità della vita. I pazienti con tendinopatia della spalla lamentano dolore, spesso notturno, riduzione della forza e difficoltà nello svolgere i normali movimenti.
Diversamente dai pazienti anziani, gli atleti presentano più frequentemente lesioni sintomatiche, che raramente sono associate ad atrofia muscolare e infiltrazione grassa al momento della diagnosi. Il tendine più comunemente coinvolto è il sovraspinato. Uno studio condotto da Zbojniewicz et al. (2014) ha evidenziato che il 91% delle lesioni parziali della cuffia negli sportivi si verificano sul lato articolare. La diagnosi richiede un’anamnesi dettagliata (raccogliere informazioni su eventuali traumi, attività ripetitive e sintomi specifici), un’esame obiettivo scrupoloso (valutazione del range di movimento, della forza muscolare, della stabilità articolare, eseguire test diagnostici specifici), ed esami strumentali (la risonanza magnetica rappresenta il gold standard). Le opzioni di trattamento includono approcci conservativi e chirurgici, e la scelta dipende dalla gravità della lesione, dalle esigenze dell'atleta e dagli obiettivi di ritorno allo sport. Il trattamento conservativo comprende il riposo, la modifica dell'attività fisica, la fisioterapia e l'uso di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS). Spesso rappresenta l’approccio terapeutico iniziale negli atleti. Il trattamento chirurgico è indicato per lesioni a spessore completo, lesioni parziali associate a altre patologie della spalla o fallimento della terapia conservativa. Le opzioni chirurgiche includono la riparazione artroscopica, la riparazione a cielo aperto, e il debridement artroscopico. Il ritorno allo sport rappresenta una sfida significativa per gli atleti che sviluppano una lesione della cuffia dei rotatori. Alcuni studi indicano che solo il 50% degli atleti professionisti riesce a tornare alle competizioni allo stesso livello dopo una riparazione della cuffia. In generale, circa il 93% degli atleti che praticano uno sport sopra la testa sono in grado di tornare allo sport dopo l’intervento chirurgico. Tuttavia, il 57% di questi pazienti ha dovuto cambiare ruolo o posizione a causa della difficoltà nel lancio o nella riduzione della velocità di lancio.
Risonanza magnetica della spalla di un’atleta adolescente
Bibliografia
1. Zbojniewicz AM, Maeder ME, Emery KH, et al. Rotator cuff tears in children and adolescents: experience at a large pediatric hospital. Pediatr Radiol. 2014;44:729-737.
2. Perez JR, Massel D, Barrera CM, et al. Rotator cuff tears in the pediatric population: Comparing findings on arthroscopic evaluation to pre-operative magnetic resonance imaging. J Clin Orthop Trauma. 2018;9(suppl 1):S123-S128.
3. Vezeridis PS, Bae DS, Kocher MS, et al. Surgical treatment for avulsion injuries of the humeral lesser tuberosity apophysis in adolescents. J Bone Joint Surg Am. 2011;93:1882–1888.
DOTT. Alessio Palumbo
Resp. UOS Traumatologia SanPietro Fatebenefratelli Roma