Il coenzima Q10 (CoQ10) può rappresentare una strategia promettente per migliorare la funzione ovarica e la qualità degli ovociti nelle donne con ridotta riserva ovarica o infertilità legata all’età. È quanto emerge da una review pubblicata su Frontiers in Cell and Developmental Biology, condotta da Yu Jiang e colleghi della Shandong Second Medical University di Weifang (Cina).
Secondo l’analisi, l’integrazione di CoQ10 — antiossidante coinvolto nella produzione energetica mitocondriale — può migliorare gli esiti delle tecniche di procreazione medicalmente assistita (PMA), agendo sul declino della qualità ovocitaria e sulla protezione contro lo stress ossidativo.
Il CoQ10 regola le specie reattive dell’ossigeno (ROS), migliora l’efficienza mitocondriale e contribuisce a ottimizzare la maturazione ovocitaria e la qualità embrionale. I dati raccolti suggeriscono benefici anche in condizioni come insufficienza ovarica precoce e sindrome dell’ovaio policistico (PCOS).
La molecola, prodotta naturalmente dall’organismo e presente in alimenti come carne, pesce e cereali integrali, diminuisce con l’età o in presenza di patologie croniche. La review riporta dosaggi variabili, da 100 a 300 mg al giorno, fino a 1.200 mg in protocolli sperimentali, ma gli autori sottolineano la necessità di ulteriori studi per definire i livelli ottimali e valutare la sicurezza a lungo termine.
«L’integrazione di antiossidanti, in particolare del coenzima Q10, ha acquisito importanza come strategia terapeutica nella fertilità femminile», concludono gli autori, evidenziando che restano aperti diversi quesiti sui meccanismi d’azione e sulle possibili combinazioni con altri interventi terapeutici.
Fonte:
Jiang Yu. et al., Exploring the protective effects of coenzyme Q10 on female fertility. Frontiers in Cell and Developmental Biology (2025); doi: 10.3389/fcell.2025.1633166
Iss salute. Coenzima Q. https://www.issalute.it/index.php/la-salute-dalla-a-alla-z-menu/c/coenzima-q