Il ruolo delle procedure non chirurgiche, e in particolare dei biostimolatori come il plasma ricco di piastrine (PRP), la fibrina ricca di piastrine (PRF), l’acido polilattico (PLLA) e l’idrossiapatite di calcio (CaHa), è sempre più rilevante nel ringiovanimento del viso, grazie alla loro capacità di indurre cambiamenti fisiologici nella pelle.
Da cinque anni, l’equipe di chirurghi lavora su questa linea con i chelanti del ferro Deferoxamina (DFO) e Deferiprone (DFP), concentrando la ricerca sull’interazione tra il fattore inducibile dall'ipossia-1 alfa (HIF-1α), i chelanti del ferro e il processo di invecchiamento. Ispirati dal lavoro pionieristico dei Premi Nobel Gregg L. Semenza, William G. Kaelin Jr. e Peter J. Ratcliffe su HIF-1α, hanno iniziato a studiare il potenziale della modulazione di HIF per promuovere la rigenerazione cutanea e l'omeostasi del cuoio capelluto. Questo ha portato a concentrarsi sui chelanti del ferro, in particolare DFO e DFP, per la loro capacità di modulare le concentrazioni locali di ferro e attivare HIF, favorendo il ringiovanimento della pelle.
Gli studi in vitro hanno evidenziato l’incredibile capacità del DFP di attivare processi anti-età nei fibroblasti dermici invecchiati, aprendo la strada allo sviluppo di una formulazione topica con promettenti proprietà anti-invecchiamento in studi clinici, con miglioramenti significativi nella texture della pelle, nelle rughe e nei livelli di idratazione. Inoltre, le ricerche si sono estese alle cellule della papilla dermica (DPC) per affrontare l'alopecia androgenetica (AGA). I chelanti del ferro, in particolare il DFP, hanno mostrato di potenziare la proliferazione e la migrazione delle DPC, portando a miglioramenti significativi in vivo nello spessore, densità e salute generale dei capelli.
In prospettiva, diversi percorsi promettenti meritano ulteriori indagini. Un campo esplorativo è quello dei possibili effetti sinergici dei chelanti del ferro con altre molecole anti-età, come i flavonoidi o il fattore di trascrizione attivato dallo stress ATSF-1, noti per i loro effetti positivi sul metabolismo mitocondriale. Inoltre, indagare sulla somministrazione sistemica di DFP o DFO attraverso integratori alimentari, in combinazione con trattamenti come Minoxidil o Caffeina, rappresenta una prospettiva interessante. Estendere i test clinici a diversi tipi di cellule cutanee e a campioni più ampi sarà essenziale per confermare l’efficacia dei chelanti del ferro su varie patologie di pelle e cuoio capelluto, su periodi di trattamento più lunghi.
Questo percorso di ricerca mette in evidenza il potenziale di questi chelanti per migliorare la salute di pelle e cuoio capelluto per contrastare l’invecchiamento cutaneo e l’alopecia androgenetica, spingendo i confini di questo campo di ricerca sempre più avanti.
Lunga vita alla ricerca scientifica! Buon lavoro Dottori!!
Andrea Pagani * - Department of Plastic, Hand and Reconstructive Surgery, University Hospital Regensburg, Regensburg, Germany
Dominik Thor - Tomorrowlabs GmbH, 1010 Vienna, Austria
Filippo A.G. Perozzo Giuseppe Sofo - Department of Plastic, Reconstructive, and Aesthetic Surgery, Padova University Hospital, Padua, Italy
Adriana C. Panayi - Department of Hand, Plastic and Reconstructive Surgery, Microsurgery, Burn Trauma Center, BG Trauma Center Ludwigshafen, University of Heidelberg, Ludwigshafen, Germany
Leonard Knoedler - Department of Plastic, Hand and Reconstructive Surgery, University Hospital Regensburg, Regensburg, Germany
Samuel Knoedler - Department of Plastic Surgery and Hand Surgery, Klinikum rechts der Isar, Technical University of Munich, Munich, Germany
Lukas Prantl Dominik Duscher - Department of Plastic, Hand and Reconstructive Surgery, University Hospital Regensburg, Regensburg, Germany