Il modello di sviluppo italiano è fondato sull’attività manifatturiera e più di un terzo partecipa alle catene globali del valore, che amplificano gli effetti shock tra nodi produttivi. Inoltre, ha un effetto negativo anche il forte rialzo dei tassi, che toglie risorse a investimenti e consumi già colpiti anche dall’inflazione, sebbene appena in ribasso nell’ultima parte dell’anno.
La Cosmetica rappresenta un settore in controtendenza nel contesto internazionale di rallentamento economico.
Le stime di chiusura del 2023 portano ad un valore del fatturato delle imprese cosmetiche prossimo a 14,8 miliardi di euro, con un 10,9% in più rispetto al 2022 ed una proiezione per il 2024 di poco più di 16 miliardi di euro (+ 8,5% rispetto al 2023).
Quello cosmetico, quindi, si afferma un comparto dinamico che reagisce alle criticità dello scenario generale a cui contribuisce la ritualità del consumo dei prodotti cosmetici.
Le dinamiche industriali, inoltre, segnalano mediamente dichiarazioni di investimento in aumento in ricerca e sviluppo, impiantistica, efficientamento energetico, gestione scarti di produzione, emissione e rifiuti, rimodulazione logistica , distribuzione, comunicazione e i dati di occupazione nel settore confermano un trend in crescita in tutte le possibili professioni del settore.
Confermati inoltre i tre principali canali a cui i consumatori si riferiscono per i loro acquisti: Mass market con una previsione di aumento di fatturato del 4,8%, Profumeria del 8,5% e farmacia del 4,1%. Un dato importante e sempre in evoluzione è rappresentato dagli acquisti E commerce con un 9,8% di aumento per il 2024.
Un’evoluzione di canali e di consumi ben allineata con l’evoluzione del consumatore: nuovi modelli di esperienzialità nei punti vendita che migliora la relazione nei confronti di brand oltre che dimostrare piena fiducia e identificazione nei valori narrati dalle aziende. L’acquisto dei prodotti cosmetici non è più soltanto legato ai bisogni di prima necessità ma è sempre più caratterizzato dal bisogno di un benessere psico-fisico che va oltre il prodotto e va a colmare esigenze di appagamento emotivo che sembrano spesso ‘’soddisfatte’’ dai cosiddetti cosmetici di lusso, a cui si attribuisce un’alta evocazione e realizzazione dei propri bisogni. Aumenti delle vendite del 2,5% di creme viso dal costo superiore a 350 euro e di fragranze non inferiori a 150 euro, del 10% di rossetti dal prezzo medio di 35 euro attestano che i cosmetici con alto posizionamento, nonostante lo scenario di incertezza tra aumento dei tassi di interesse e fantasmi della recessione, confermano il radicamento nelle abitudini dei consumatori in Italia.
Fonte: Cosmetica Italia, Indagine Congiunturale, Ottobre2023