Sempre di più si abbassa l’età in cui si sente la necessità di prendersi cura del viso, prima identità visibile che riflette il proprio stato di benessere fisiologico.
Negli ultimi anni, un numero sempre maggiore di preadolescenti, appartenenti alla Generazione Alpha ha sviluppato una crescente ossessione per i prodotti per la cura della pelle.
Il fenomeno della Cosmeticoressia, ovvero, l'ossessione delle bambine, anche al di sotto dei dieci anni, verso la cura della propria pelle attraverso appunto i cosmetici ha ‘’preoccupato’’ non soltanto gli adulti ma anche l’industria che si adopera a immettere sul mercato prodotti che non possano generare rischi di reazioni cutanee non desiderate, che invece, avvengono se si utilizzano prodotti anti età non proprio adeguati alla pelle giovane, come sieri ed esfolianti.
Questa tendenza, sebbene inizialmente preoccupante, potrebbe rivelarsi un'importante opportunità educativa. Infatti, sarebbe un'occasione per introdurre buone pratiche quotidiane, come il lavaggio del viso con prodotti delicati e l'uso della protezione solare.
Educare anche i più giovani consumatori a questi comportamenti potrebbe avere un impatto positivo sulla salute della loro pelle nel lungo periodo, aiutandoli a sviluppare abitudini che prevengano danni futuri e promuovano una cura consapevole e responsabile. Essere pro-aging significa anche essere proattivi nella formazione di una consapevolezza nuova che possa portare benefici personali e sociali nel futuro.
Gli ideali di bellezza legati alle diverse generazioni danno vita al concetto di "cronocosmesi", un approccio che si concentra su formulazioni pensate per rispondere a esigenze correlate all'età. Questa necessità diventa ancora più rilevante se si considera come il settore sviluppi e promuova prodotti destinati a specifici segmenti di consumatori.
In particolare:
La bellezza può dunque essere per tutti, prestando attenzione a però gli attivi appropriati all’età.