La grandezza delle antiche tradizioni cosmetiche sta, principalmente, nella profonda conoscenza della natura e nell’aver sperimentato le eccezionali sostanze e materie prime che essa fornisce. Una di queste materie prime, forse la più diffusa nel mondo cosmetico antico, è l’olio di oliva.
Oggi sono messi in evidenza scientifica i tanti benefici dell’olio di oliva sulla pelle: la straordinaria affinità con il sebo, di cui modula la produzione; la capacità di nutrire a fondo la pelle; la costituzione ed il rafforzamento della barriera cutanea; il mantenimento dell’idratazione della pelle e la potente azione antiossidante.
Le prime tracce storiche di utilizzo dell'olio di oliva nella cosmesi risalgono all’antico Egitto, in particolare al papiro di Ebers (1550 a.C.), che descrive la formulazione di un unguento antirughe naturale che potrebbe essere datato come il più antico antirughe della storia dell’umanità. I Greci ne fecero largo uso nel massaggio termico, per ristorare il corpo dopo le grandi fatiche e curare la pelle. Presso i Greci è anche documentato un utilizzo diffuso dell’olio omphacion nelle funzioni sacre. Furono proprio i Greci a denominare “Omphacion” l’olio acerbo, ricco di antiossidanti, la cui memoria è poi sopravvissuta fino ai nostri giorni.
Cos’è esattamente L’Omphacium e perché era l’olio di oliva di maggior qualità
L’oliva è un frutto estremamente ricco di antiossidanti e di sostanze eccezionalmente benefiche, ma è anche molto delicato da ‘’lavorare’’. Infatti, a mano a mano che il frutto dell’oliva matura, entrano in funzione alcuni enzimi (lipasi e lipossidasi) che provocano l’irrancidimento e l’inacidimento dell’olio contenuto. Pertanto, durante la stagione della raccolta, prima si interviene con l’estrazione dell’olio e più alta sarà la qualità.
In particolare, le fasi di maturazione dell’oliva sono:
Per dare un’idea, è nella fase dell’invaiatura si produce un olio extravergine da tavola molto buono. Alcuni produttori italiani che puntano sulla qualità moliscono l’oliva nella fase erbacea, producendo un olio molto profumato, dal sapore intenso ed un po’ amaro e, soprattutto, ricchissimo di polifenoli e tocoferoli.
Ma le antiche civiltà avevano intuito che per produrre l’Omphacion, raccoglievano le olive ancora prima, nella fase acerba, ottenendo così un super concentrato di antiossidanti e di sostanze funzionali a fini cosmetici. Un vero e proprio antirughe biologico. L’Omphacion era costosissimo, in quanto la resa delle olive nella fase acerba è circa 1/7 rispetto alla fase dell’invaiatura. Tuttavia, a fronte di un prezzo alto della pregiata materia prima, nell’Omphacion gli antiossidanti e le sostanze benefiche dell’olio si moltiplicano, facendone un vero e proprio elisir per la pelle, considerato il miglior cosmetico della storia antica.
L’Omphacion era usato in purezza come anti-aging e fungeva anche da base per unguenti e profumi di alta qualità. Ippocrate utilizzava l’omphacion anche per curare alcune patologie e per mitigarne i sintomi. Anche Galeno e Teofrasto, che lo utilizzavano a scopo terapeutico per contrastare febbri, alopecia, dolori fisici, mal di stomaco e molti altri sintomi patologici.
Dopo secoli in cui questa tradizione è andata perduta per usi e costumi sociali differenti e per l’evoluzione della chimica di sintesi, che dall’era industriale in poi ha preso il sopravvento, soltanto oggi, epoca in cui scienza e mercato valorizzano e richiedono cosmetici green si sta riscoprendo questo preziosissimo ingrediente. Formulazioni contenenti basi naturali come l’olio d’oliva sono sempre più disponibili, potenziati grazie a processi specifici di laboratorio con vitamine, minerali, peptidi che enfatizzano l’efficacia, senza alterare la struttura di questo ingrediente principale di eccezionale qualità.