Le campagne di sensibilizzazione su sole e protezione solare sono aumentate negli ultimi anni. La protezione solare non è solo un prodotto da applicare durante l’estate al mare, ma è ormai considerato un prodotto di routine da usare giornalmente, sia in estate che in inverno.
Nonostante la grande evoluzione in ambito di comunicazione, i miti da sfatare sono ancora tanti.
Basti considerare i tassi allarmanti di scottature nei bambini e con i giovani risalenti a novembre 2023.
Il Chief Cancer Officer del NSW e CEO del Cancer Institute NSW, afferma che un'elevata esposizione al sole nei primi 10 anni di vita raddoppia il rischio di una persona di sviluppare melanoma e cancro della pelle. Nell'anno 2022-2023, i tassi più alti di casi di presentazioni al pronto soccorso correlati a scottature solari si sono verificati a Hunter New England (184), seguito da South Western Sydney (105), Western NSW (91), Northern NSW (67) e Western Sydney (58) [1]. Serve allora continuare a fare informazione sfatando alcuni dei miti più comuni e ricorrenti nella mente dei consumatori.
Mito n.1: i raggi UV non penetrano dai finestrini dell'auto.
Il vetro delle auto riduce ma non blocca completamente la trasmissione dei raggi UV. Ciò significa che ci si può scottare se si trascorre molto tempo esposti al finestrino laterale non colorato senza alcuna protezione solare. Più comunemente, le persone si ustionano in auto con i finestrini abbassati, dove l’esposizione alle radiazioni UV è nettamente più alta. Da ricordare, inoltre, che montagna e neve riflettono ancora di più i raggi solari. L'altitudine è un fattore incidente sull’intensità dei raggi UV. [2]
Mito n.2: non ci si scotta e la pelle non subisce danni quando è nuvoloso, piove o durante l'inverno.
Anche nelle giornate nuvolose, fino al 90% dei raggi solari riesce a penetrare nella pelle. Acqua e sabbia possono riflettere il sole, esponendo la pelle ai raggi UV indiretti. Non importa il tempo o la stagione, applicare la protezione solare ogni giorno è un must.
Mito n.3: quando ci si abbronza non serve più la protezione solare.
L'abbronzatura è la risposta del corpo ai danni dei raggi UV e un segno che la pelle è stata “ferita” e sottoposta a un danno. L'abbronzatura che si acquista dopo l’esposizione al sole non proteggerà la pelle dalle future scottature o da altri danni del sole quindi è fondamentale continuare ad applicare la protezione solare associata ad una successiva applicazione di un prodotto idratante e ad azione lenitiva.
Mito n.4: la pelle scura non ha bisogno della protezione solare
La pelle di colore scuro non si scotta rapidamente, sebbene sia comunque suscettibile ai danni del sole, comprese macchie scure, rughe e scottature solari. La pelle scura contiene livelli più alti di melanina che offrono una maggiore protezione solare in quanto questi sono più reattivi e inclini alla maggiore produzione di melanina. Indipendentemente dal tono della pelle e dalla quantità di melanina prodotta, la protezione solare va utilizzata per prevenire scottature, formazione di nei e prevenire la comparsa di melanomi.
Mito n. 5: Il make up ha la protezione solare. Questo basta per proteggersi
Il fondotinta con un fattore di protezione solare, o SPF, minimo 30, fornisce una certa protezione solare, ma è meno protettivo rispetto alla protezione solare tradizionale. Inoltre, la maggior parte delle persone in genere applica il trucco solo sul viso escludendo altre zone come, la parte posteriore del collo, le orecchie o su altre aree sensibili al sole. Dovrebbe essere quindi buona prassi applicare la protezione solare prima del make up e quando è il momento di ritoccare il make up, si può pensare a fondotinta o ciprie con SPF.
Fonti per l’articolo:
1. https://www.health.nsw.gov.au/news/Pages/20231130_00.aspx
2. The role of glass as a barrier against the transmission of ultraviolet radiation: An experimental study-September 2009- Photodermatology Photoimmunology and Photomedicine 25(4):181-4)
A cura di Mara Alvaro