Indubbiamente i tempi cambiano, cambiano gli interessi e i social accelerano le tendenze mostrando ogni cosa in modo totalmente fugace e, a volte, superficiale.
C’è una grande attrazione verso il mondo cosmetico da parte delle ragazzine che già in pre-adolescenza utilizzano dispositivi e collegamenti ai social. Da qui all’utilizzo "incontrollato" dei cosmetici il passo è breve. Si sa che questa tipologia di prodotti, a differenza di altre referenze merceologiche, è accessibile a tutti e che i marchi per distinguersi sul mercato utilizzano colori, fragranze, texture e pack particolari per attrarre più consumatori possibili.
Quando si tratta però di sponsorizzare prodotti viso ad azione anti-age contenenti ingredienti come retinolo, esfolianti e peptidi, la cosa cambia.
La pelle preadolescenziale non è definitivamente strutturata poiché si avvia al cambiamento ormonale, con aumento di secrezione sebacea e comparsa di brufoli e imperfezioni.
Collagene ed elastina sono robusti in questa fase della vita ma la pelle è comunque sensibile e la barriera cutanea si può facilmente alterare fino ad evidenziare rossori e infiammazioni, specie quando si utilizzano prodotti molto profumati o cosmetici contenenti ingredienti per utilizzi specifici nella cute di età più adulta, come il retinolo o gli AHA.
Il retinolo è un ingrediente attivo altamente funzionale nei cosmetici già a dosaggi molto bassi ed è noto per poter causare irritazione e secchezza già durante i primi utilizzi.
Si consiglia, infatti, l’uso combinato con agenti idratanti e umettanti come acido ialuronico e glicerina e si consiglia di effettuare una stratificazione durante la routine proprio per evitare l’alterazione della barriera cutanea.
Oggi, infatti, la ricerca cosmetica ha fatto passi avanti proprio per contenere i possibili effetti collaterali di questa molecola che ha specifica azione anti-age, depigmentante, con effetti positivi anche sull’acne e sul turn over cellulare.
Ai preadolescenti, però, non occorre un’azione così forte sul viso.
Non occorre neppure esfoliare in modo intenso come succede utilizzando gli AHA, che per agire hanno bisogno di un pH acido tra il 3-3,8. Il pH della pelle dei preadolescenti è molto più alto per cui si corre il rischio di forti infiammazioni sulle zone di applicazione. Inoltre, la pelle è già luminosa e perfetta, la grana uniforme e il colorito acceso per cui non serve esfoliare con questi ingredienti.
La routine perfetta per la pelle dei giovanissimi è data dagli “essential”, ovvero: detergente delicato, poco schiumogeno (gel detergente, acqua micellare o latte detergente), e la protezione solare quando ci si espone direttamente e a lungo ai raggi solari. Se necessario, si può usare un prodotto idratante, leggero al bisogno. Non serve fare una routine ricca di prodotti.
Serve conoscenza ed educazione all’uso dei cosmetici. Non bisogna avere necessariamente l’ossessione della skincare anche se i cosmetici sono belli, attraenti e accessibili. Ogni cosa ha un’età e tempi che vanno rispettati senza avere fretta di crescere.
Molte sono già le aziende che si stanno preoccupando di fermare questo fenomeno: Kiehl's , marchio di L’Oréal, ad esempio, ha lanciato una divertente campagna pubblicitaria per sottolineare un messaggio molto forte: i bambini devono rimanere bambini. Nell'immagine, infatti, si vede una bambina con un gelato in mano e la scritta "l'unica crema anti-age che un bambino dovrebbe comprare". Ciò significa dire no alle creme anti-età e promuovere una scelta di detergenza, idratazione e protezione adeguate alla fisiologia cutanea dell’età. Il ruolo della comunicazione è importante e – speriamo – dirimente per questa generazione nata con i social in mano.
A cura di Mara Alvaro