Saltano dal Decreto Balduzzi le fatture dettagliate per l’intramoenia, la copertura assicurativa obbligatoria, l’età pensionabile a 70 anni per i medici e i dirigenti Ssn. Inoltre in tema di cure primarie, ruolo unico e formazione del Mmg è senza ulteriori spese.
Le modifiche apportate dalla commissione Affari sociali della Camera al decreto Balduzzi hanno reso il testo troppo «oneroso». È questa la logica delle indicazioni che arrivano dal ministero dell’Economia (Mef) con le quali la commissione Bilancio ha dovuto fare i conti.
La riformulazione dell’articolo 4 del Decreto Balduzzi, che introduce la possibilità per i dirigenti Ssn di andare in pensione, su richiesta e proposta dell''Azienda sanitaria, a 70 anni, invece che a 67, produce ricadute negative sulle giovani generazioni.
È previsto per oggi il via libera definitivo dalla commissione Affari sociali della Camera al Decreto Balduzzi, dopo aver raccolto i pareri, non vincolanti, delle varie commissioni, eccezion fatta per quello del Bilancio che arriverà direttamente lunedì.
Continuano ad affiorare dubbi e timori da parte delle rappresentanze mediche intorno alla riscrittura dell’articolo 1 sulle cure primarie del Decreto Balduzzi, sotto l’esame della commissione Affari sociali della Camera.
I direttori generali delle aziende e degli enti del servizio sanitario saranno nominati dalle Regioni, attingendo da un elenco di idonei, selezionati da una commissione costituita «secondo modalità e criteri individuati dalla Regione.
Le Regioni avranno 180 giorni per provvedere all’adeguamento delle convenzioni dei medici di medicina generale, dei pediatri di libera scelta e degli specialisti ambulatoriali, poi scatta un decreto ministeriale.
Non piace ai medici di medicina generale la nuova versione dell’articolo 1 sulle cure primarie del decreto Balduzzi, da ieri all’esame della commissione Affari sociali della Camera dopo la riscrittura del ministero della Salute su indicazione delle Regioni.
La discussione che si è avviata alla Camera sul Decreto Sanità, che l’altro ieri è culminata con la presentazione, da parte delle Regioni, di una serie di modifiche «irrinunciabili», ha fatto registrare un''attenzione notevole dei parlamentari.
Rivedere le misure del Decreto Balduzzi su cure primarie e nomine di manager della sanità è la condizione «irrinunciabile» posta dalle Regioni, che ieri in commissione Affari sociali della Camera hanno consegnato ai deputati il loro parere.
Il provvedimento sulle liberalizzazioni di inizio anno e la spending review, poi, hanno mutato il panorama di riferimento della prescrizione dei medicinali. In questo contesto il ministero della Salute ha pubblicato sul proprio sito un chiarimento.
Introdurre nella riforma delle cure primarie prevista dal Decreto Balduzzi il tempo pieno accanto al ruolo unico, prevedere il passaggio alla dipendenza per i convenzionati del 118 e posti riservati nelle scuole di specializzazione dell’emergenza-urgenza.
Mentre è partito l’iter di conversione in legge del decreto Balduzzi e sono state calendarizzate le audizioni in commissione Affari sociali della Camera, arrivano già le prime proposte di modifica al testo dalle parti sociali.
Stabilito il calendario dell’iter di conversione del decreto Balduzzi dalla Commissione Affari sociali della Camera, che settimana prossima avvierà le audizioni. L’obiettivo è di portare in Aula il testo la seconda settimana di ottobre.
«Insufficiente sia per i medici sia per le compagnie assicuratrici» così Mario Falconi, presidente del TDMe (Tribunale dei diritti e dei doveri del medico) si esprime in una nota sul decreto Balduzzi
Comincerà dalla Camera l’esame del decreto Balduzzi, firmato ieri dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. La commissione Affari sociali, a cui dovrebbe essere assegnato, è pronta per esaminare il testo già la prossima settimana.
La mancata attuazione in gran parte d''Italia dei gruppi e delle forme di rete tra medici di medicina generale, già previste dalla normativa, dipende dal fatto che le regioni hanno contratto i fondi per questioni di bilancio.
Oltre al ruolo unico occorre inserire anche il tempo pieno nella riorganizzazione della medicina generale prevista dal Decreto Balduzzi, nonché tutelare i medici del 118 ovviando al mancato passaggio a dipendenza di tutti quelli che sono convenzionati.
Dovrebbe essere pubblicato domani sulla Gazzetta ufficiale il Decreto Balduzzi, che, dopo le ultime limature, era stato portato al Quirinale per la firma del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.
Non esclusione automatica dalla rimborsabilità dei farmaci non più economici per il Ssn, ma rinegoziazione al ribasso del prezzo e, per la colpa lieve nelle professioni sanitarie, invito al giudice a tenere in particolare considerazione il rispetto di linee guida.
Sul Decretone Sanità ci sarà il parere della conferenza Stato-Regioni e saranno possibili modifiche. Per quanto riguarda le risorse, poi, l’intervento si completerà con la spending review perché dalla ristrutturazione degli ospedali si libereranno risorse.
Siamo ultimi in Europa e anche con un bel distacco. Il grido di allarme è stato lanciato da Walter Ricciardi, della European public health association, e si riferisce alle organizzazioni complesse h 24 della medicina del territorio contenute nel Decreto Balduzzi.
Plauso alla possibilità di offrire prestazioni come l’ecografia negli studi dei medici di medicina generale da parte del sindacato radiologi. «Siamo disponibili e desiderosi di contribuire alla fruizione di questo nuovo servizio»,
Con il decreto Balduzzi, che prevede l’assistenza h24 della medicina generale, si dà corpo a una rivoluzione che si preparava da anni. Ora mi auguro che le Regioni ne comprendano a fondo il valore e favoriscano la nascita degli studi medici associati.
Cose buone e cose che vanno cambiate. Così il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, definisce i contenuti del decreto sulla Sanità. «Bastano un paio di esempi per spiegare che cosa non va».
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