Le vaccinazioni "rappresentano uno degli strumenti più efficaci nella prevenzione delle malattie infettive e sono fondamentali per garantire la salute e il benessere dei bambini". Il Tavolo tecnico malattie infettive e vaccinazioni della Società italiana di pediatria (Sip) esprime la sua "ferma opposizione all'emendamento al decreto sulle liste d'attesa che prevede di trasformare in 'raccomandati' i vaccini contro morbillo, rosolia, parotite e varicella". Secondo la Sip, "eliminare l'obbligo vaccinale in questo momento sarebbe irrazionale. In un contesto dove la disinformazione è diffusa avvertono una proposta di questo tipo rischia di compromettere la salute pubblica, mettendo in pericolo sia i singoli cittadini sia l'intera società".
"La legge sull'obbligo vaccinale per l'accesso a scuola ha dimostrato di essere un efficace strumento per aumentare i livelli di copertura vaccinale in un momento storico in cui erano in calo. Se consideriamo il morbillo, malattia altamente contagiosa con un tasso di mortalità di circa 0,1-0,2% (1-2 su 1.000) nei Paesi sviluppati, prima dell'introduzione della legge la copertura vaccinale per i nati nel 2014 entro i 24 mesi di età era dell'87,21%. Attualmente, per i nati nel 2020, questa percentuale è salita al 94,38%, ma ci sono ancora 22.755 bambini non protetti contro il morbillo entro i 24 mesi", ricordano i pediatri.
Analizzando ulteriormente i dati, "nella fascia di età 5-6 anni, più di 73.000 bambini non risultano adeguatamente protetti con una o due dosi di vaccino contro il morbillo. Nella fascia di età dei 18 anni, la situazione è ancora più preoccupante: più di 37.000 diciottenni non hanno effettuato la prima dose di vaccino contro il morbillo e più di 67.000 non hanno ricevuto la seconda dose. Questi dati spiegano l'attuale quadro epidemiologico del nostro Paese, con 556 casi di morbillo notificati solo nel periodo dal primo gennaio al 31 maggio 2024", conclude la Sip.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche Antonio D’Avino, Presidente nazionale Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP) che evidenzia come “la proposta di abolire l’obbligatorietà per le vaccinazioni pediatriche contro morbillo, rosolia, varicella e parotite è priva di qualsiasi fondamento scientifico e rischierebbe di vanificare gli sforzi degli ultimi anni per arrivare ai tassi di copertura vaccinale raccomandati dagli organismi sanitari nazionali e internazionali, ancora oggi lontani dell’esser raggiunti. Si tenga conto, ad esempio, che nessuna regione italiana raggiunge il 95% di copertura contro il morbillo, relativamente alle due dosi del ciclo di immunizzazione”.
“Bene il decadimento della proposta di emendamento prosegue il presidente D’Avino ma al di là della questione ‘tecnica’ dell’estraneità della materia rispetto al contenuto del Disegno di legge, che ha portato al rigetto della proposta emendativa, preme sottolineare la totale assenza di dati scientifici a supporto della revoca dei vaccini obbligatori per i minori. I vaccini sono farmaci sicuri ed efficaci, essenziali per proteggere chi è più fragile da malattie infettive pericolose e in grado di provocare vere e proprie epidemie, come avviene per il morbillo che ogni anno colpisce migliaia di bambini, con conseguenze importanti sulla loro salute e anche sul Servizio Sanitario Nazionale. La Federazione Italiana Medidi Pediatri ribadisce la totale contrarietà rispetto a quanto ipotizzato, sottolineando la validità dei vaccini quale strumento fondamentale di sanità pubblica per proteggere i bambini, gli adolescenti, gli anziani e l’intera comunità”.