La Task Team dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) su Cambiamento Climatico, Malattie Tropicali Neglette (NTD) e Malaria, in collaborazione con Reaching the Last Mile (RLM), ha pubblicato, sulla rivista Transactions of the Royal Society of Tropical Medicine and Hygiene, un documento che mette in luce una comprensione ancora insufficiente sugli impatti dei cambiamenti climatici indotti dall'uomo sulla malaria e sulle NTD.
Questa revisione ha esaminato oltre 42.000 documenti, correlando il numero di casi di malattia, l'indice di accesso e qualità dell'assistenza sanitaria (HAQI) e i punteggi di vulnerabilità climatica. Dei 511 articoli che hanno soddisfatto i criteri di inclusione, 185 trattano la malaria, 181 si concentrano su dengue e chikungunya, 53 riportano risultati sulla leishmaniosi, mentre solamente 92 riguardano tutte le altre NTD.
La ricerca ha messo in luce come solo il 34% degli studi esaminati (174 studi) affronti strategie di mitigazione e il 5% (24 studi) metodi di adattamento. Questo mette in luce una mancanza di conoscenze necessarie per proteggere i progressi clinici e farmacologici compiuti negli ultimi decenni contro la malaria e le NTD.
L'aumento delle temperature e i cambiamenti nei modelli meteorologici stanno alterando la diffusione degli insetti vettori, con implicazioni significative per la salute umana e un'ulteriore pressione sui sistemi sanitari. Con l'espansione della gamma geografica dei vettori di malattia, come le zanzare, cresce il rischio di introdurre o reintrodurre queste malattie in aree nuove e impreparate. Tuttavia, le ricerche in tal senso si sono concentrate troppo su paesi ad alto reddito, dove il carico di queste malattie è basso e l'accesso ai sistemi sanitari è elevato. Dato che gli effetti del cambiamento climatico sulla malaria e sulle NTD variano significativamente a seconda della malattia e della posizione, mostrando schemi non lineari e in evoluzione nel tempo, le scoperte di questa revisione evidenziano che tali cambiamenti potrebbero essere più sentiti in quelle comunità già sproporzionatamente colpite.
"La crisi climatica ha il potenziale di invertire decenni di progressi nella salute globale e nello sviluppo", ha affermato Tala Al-Ramahi, Chief Strategy Officer di Reaching the Last Mile. "È necessario investire urgentemente sulla ricerca per permetterci di anticipare e mitigare le peggiori conseguenze del cambiamento climatico sulla salute umana."
"I risultati presentati in questa revisione evidenziano la necessità di modelli più completi, collaborativi e standardizzati, per comprendere e prevedere meglio gli effetti del cambiamento climatico sulla malaria e sulle NTD, sia direttamente che indirettamente", continua il dottor Ibrahima Socé Fall, direttore del Programma Globale NTD dell'OMS, che ha guidato lo studio. "Questa revisione, importante e tempestiva, rivela tendenze allarmanti e rappresenta un richiamo urgente all'azione urgente. La trasmissione della malaria è destinata a spostarsi sia verso i poli che ad altitudini più elevate, mentre la zanzara responsabile della trasmissione di dengue e chikungunya continuerà ad espandere il suo areale. Se vogliamo proteggerci, il momento per mobilitarsi è adesso."
"Abbiamo recentemente visto le conseguenze degli eventi meteorologici estremi sulle malattie", conclude il dottor Daniel Ngamije Madandi, direttore del Programma Globale Malaria dell'OMS. "Poiché l'impatto del cambiamento climatico colpirà prevalentemente le persone più povere, già più colpite dalla malaria e dalle NTD, è necessaria una risposta più equa, completa e sostenibile."