Oltre 2mila operatori formati sul territorio per il contrasto alla violenza su donne e bambini, attraverso un corso Fad, corsi residenziali in diverse regioni e la creazione di una vera e propria community infermieristica con una piattaforma dedicata. È il risultato del progetto Ipazia - Ccm 2021, dedicato alla definizione di strategie di prevenzione della violenza contro le donne e i minori, attraverso la formazione di operatrici e operatori di area sanitaria e sociosanitaria, con particolare riguardo agli effetti di Covid-19. Il bilancio dell'iniziativa avviata il 25 novembre 2021 con termine al 25 maggio, promossa e finanziata dal ministero della Salute, con responsabilità scientifica e coordinamento dell'Azienda Usl Toscana Sud Est (Vittoria Doretti) e con la partecipazione attiva dell'Istituto superiore di sanità, sono stati presentati oggi nella sede dell'Iss.
"La cultura della non violenza è alla base del progetto Ipazia - Ccm 2021 e sono molto orgogliosa dei risultati ottenuti - afferma Doretti - È stato un lungo viaggio, affrontato con tenacia e dedizione dalla squadra di professioniste e professionisti delle 6 regioni coinvolte, che hanno messo a frutto il proprio valore professionale per il contrasto alla violenza di genere e sui minori, cuore ed essenza del progetto. La formazione a distanza è stato un altro cardine essenziale di Ipazia - Ccm 2021, insieme all'ascolto, al dialogo e alla partecipazione fondamentale di enti, istituzioni e dei centri antiviolenza con i quali abbiamo sperimentato modalità sempre più efficaci ed efficienti per rispondere al fenomeno della violenza di genere".
"Il fenomeno della violenza sulle donne, sui minori, sulle persone con disabilità multiple - dichiara il presidente dell'Iss, Rocco Bellantone - persiste nel nostro Paese in modo grave e diffuso, con conseguenze che perdurano nel tempo, compromettendo la salute psicofisica di chi ne è coinvolto e di chi vi assiste, nel breve, medio e lungo periodo. Fenomeno questo, tra l'altro, accresciutosi negli ultimi anni e che rimane sempre di difficile identificazione".
L'obiettivo del progetto - ricorda l'Istituto superiore di sanità - era mettere a punto e sperimentare un modello formativo, basato sulla metodologia del Problem Based Learning - competence oriented, rivolto a operatrici e operatori dei servizi sanitari e sociosanitari territoriali per la violenza contro le donne e contro i minori. Questo è stato ottenuto attraverso un percorso Fad rivolto al personale di salute presente negli ambiti territoriali delle unità operative coinvolte nel progetto e in un percorso specifico per la formazione della figura del 'facilitatore', nonché di percorsi residenziali realizzati nei territori. Oltre ai corsi di formazione, a distanza e in presenza, dal progetto Ipazia sono scaturite delle linee operative per lo sviluppo di un programma di formazione sul tema della prevenzione della violenza contro le donne e della violenza assistita da minori, e sono state attivate delle reti nei territori delle unità operative partecipanti al progetto attraverso la mappatura dei servizi territoriali a cui potersi rivolgere in caso di violenza. Sono stati anche realizzati e diffusi materiali informativi destinati alle donne.
Il progetto ha visto il coinvolgimento di aziende sanitarie locali (Matera, Lecce, Umbria 1, Ausl Toscana Sud Est, Friuli Venezia Giulia occidentale), dell'Istituto nazionale per la promozione della salute delle popolazioni migranti e per il contrasto delle malattie della povertà-Inmp, della Fondazione Irccs Ca' Granda Ospedale maggiore Policlinico di Milano e dell'Iss, che ha svolto un ruolo scientifico e organizzativo nella messa a punto e sperimentazione di un modello formativo basato sulla metodologia del Problem Based Learning - competence oriented.
Questo progetto rappresenta il proseguimento sul territorio di un precedente percorso formativo - 'Prevenzione e contrasto della violenza di genere attraverso le reti territoriali' - articolato in due edizioni (Programmi Ccm 2014 e 2019) riguardanti progetti coordinati dall'Iss, che ha consentito di formare operatrici e operatori dei pronto soccorso italiani. Inoltre, il progetto Ipazia - Ccm 2021 prosegue l'esperienza della rete regionale Codice rosa, avviata a partire dal 2010 nella regione Toscana, allo scopo di assicurare una risposta efficace già dall'arrivo in pronto soccorso della persona che ha subito una violenza.