La fragilità interiore non è qualcosa da nascondere, lo sottolinea l’artista Clara Soccini nel suo intervento, in occasione della nona edizione della “Giornata Nazionale della Salute della Donna” organizzata dal Ministero della Salute e dalla Fondazione Atena Onlus, in collaborazione con Associazioni, Società Scientifiche e con il supporto di Edra S.p.A. La salute mentale è un tema molto sentito dai giovani, più aperti al confronto, rispetto alle generazioni passate che più spesso facevano i conti con il pregiudizio.
La Giornata ha messo al centro ogni aspetto della salute della donna in ogni fase della vita. L’aumento dei casi di malattie psichiche nel post- Covid, soprattutto depressione, non accenna a diminuire e i dati dicono che è più comune tra le donne che tra gli uomini (5,1% contro 3,6%). Le origini della depressione femminile sono, infatti, più complesse e multifattoriali. Oltre a una componente genetica, entrano in gioco gli ormoni e a questo si aggiungono fattori di rischio come la violenza fisica e psicologica a cui la donna è più esposta.
“Quello della salute mentale – racconta Clara – è un tema che accomuna un po’’ tutti noi. Per fortuna se ne parla sempre di più, ma talvolta è difficile ammettere di avere bisogno di aiuto”. Rivolgendosi ancora ai giovani: “quando si tratta di dare consigli, non sono molto brava, però quello che mi sento di dire è che anche io sono nella stessa situazione. Crescere significa anche riuscire a capire quali sono le cose importanti e quali no, è un processo molto lungo, a parole sembra semplice ma non lo è”.
Un altro tema sottolineato dall’artista è che una volta che si riconosce di aver bisogno di un aiuto professionale, non sempre la prima persona con cui ci si interfaccia sarà quella giusta, con cui ci si sente a proprio agio. Inoltre, ha riflettuto sul ruolo ambivalente dei social media. Se da un lato possono essere un grande mezzo di condivisione e sensibilizzazione, dall’altro possono contribuire ad aumentare ansie e pressioni. “Devi mostrare questa facciata perfetta – racconta – e se cade per un attimo, le persone sono subito pronte a giudicare, questo è normale ma espone a rischi”.
Infine, ha sottolineato il potere terapeutico della musica e ha concluso con un messaggio chiaro: normalizzare il disagio mentale. “Chiedere aiuto o non star bene è normale, affidiamoci agli altri”, conclude dal palco.
Sofia Gorgoni