Giorni di fermento per la medicina generale: il ministro della Salute evoca le nuove linee organizzative per il territorio, e i sindacati tengono il passo, ma con due velocità. Le sigle che hanno firmato subito la convenzione 2019-21, Fimmg e Fmt, già pensano al nuovo accordo per il 2022-24 ed alle trattative, forse al via entro una decina di giorni. Il Ministro Orazio Schillaci, al convegno 'La salute come fondamentale diritto per una riforma della sanità', ha ricordato come il cambiamento nel modo di fare il medico di famiglia sia imposto dall’invecchiamento della popolazione «Non possiamo pensare che gli anziani debbano continuare a rivolgersi all'ospedale per prestazioni da erogare in ambito territoriale». E sulla prevenzione rimarca: "Nessun sistema sanitario in futuro potrà essere sostenibile se oltre a garantire la cura non è in grado di prevenire. Va considerata la necessità di incrementare i fondi destinati ad attività e programmi». Il cambio di paradigmi passa per corretti stili di vita e screening. «La prevenzione deve iniziare da bambini per avere un minor numero di adulti e anziani malati in futuro», dice Schillaci. Poi annuncia che sull’assistenza domiciliare-Adi è stato centrato l'obiettivo intermedio del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza di mettere in linea 530 mila nuovi assistiti over 65 a casa in più rispetto al 2019. «A regime, assistenza domiciliare e telemedicina contribuiranno ad alleggerire la pressione sui pronti soccorso a volte affollati da bisogni di salute né gravi né urgenti». Proprio sull’Adi, il segretario nazionale Fimmg, Silvestro Scotti sottolinea ad ADNKronos come il medico di famiglia “2.0” «è centrale per inquadrare l'assistenza da fornire e controllare gli effetti del percorso nel tempo». Ma non dovrà essere più un 'solista': «sarà sempre più integrato nella rete dei servizi territoriali», e necessita «la collaborazione di molte figure, dall'infermiere allo psicologo, dallo specialista al fisioterapista».
Scotti in particolare mette in relazione telemedicina e diagnostica negli studi con la naturale possibilità di mantenere il rapporto con i pazienti. «Per noi è molto importante considerare gli strumenti tecnologici anche rispetto alla necessità di mantenere i contatti umani. Le nostre sale d'attesa sono sempre state anche luogo d'incontro sociale, specie per gli anziani, una sorta di punto di riferimento 'anti-solitudine'. Il mmg del futuro nel mantenere la dimensione umana dovrà anche puntare sulle cure di precisione integrando il modello tecnologico, che aiuta sulla precisione, con il piano della relazione. Telemedicina, televista, teleconsulto, telediagnostica entreranno di certo a far parte dell'attività corrente: non significa snaturare il lavoro. L'obiettivo è dare una risposta alle domande del cittadino con gli strumenti disponibili più adatti al caso». Se il segretario Fimmg guarda alla preservazione dell’inquadramento contrattuale convenzionale nell’interesse dei cittadini italiani che hanno bisogno di un medico-mediatore e “terzo” fra i bisogni individuali di salute e la “giungla” del servizio sanitario pubblico, il segretario nazionale del sindacato Federazione Medici Territoriali-FMT, Francesco Esposito, al Congresso Regionale Sicilia sottolinea l’importanza, in prospettiva, di un Contratto Unico dei medici italiani che metta insieme medici ospedalieri e del territorio. Per ora – per la prossima convenzione– peraltro si potrebbe già applicare «il paradigma contrattuale della specialistica ambulatoriale». Una convenzione «che già comprende un forte carattere libero professionale, da compenetrare però con alcune caratteristiche del lavoro dipendente a partire da tutele come le ferie, la maternità, la malattia». Va poi risolto il nodo del mancato passaggio alla dipendenza di molti medici convenzionati del 118: «si facciano dopo tre anni di attività nel 118 concorsi per dare la possibilità di passare a dipendenza». Centrale la de-burocratizzazione, con l’autocertificazione dei primi tre giorni di malattia del lavoratore» e la necessità di una revisione delle note Aifa. E serve un’alleanza con comparto e società civile «per dire no al regionalismo differenziato».
Al Congresso FMT Sicilia è stato presentato dallo storico segretario Cumi Salvo Calì il Centro Studi Fismu “Giulio Alfredo Maccacaro”, a disposizione di FMT. E sono stati eletti i vertici della sezione siciliana della nuova sigla FMT, nata dalla convergenza tra Fismu, Simet, Sumai Mmg, UIL medici e UMI, con Marco Alise segretario e Rosa Maria Petix presidente.